canard

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sm. francese (propr., anitra).

1) Nel linguaggio giornalistico (con lo stesso significato di serpente di mare), notizia inverosimile o addirittura inventata, come quella, ormai notissima perché periodicamente riproposta, dell'esistenza del mostro di Loch Ness.

2) Tipo di aerodina in cui l'impennaggio orizzontale è disposto anteriormente all'ala, anziché posteriormente secondo l'architettura usuale "Vedi disegni vol. V, pag. 319" . "Per i disegni vedi il lemma del 5° volume." L'architettura a canard, che offre alcuni vantaggi di natura aerodinamica nei confronti di quella con impennaggi in coda, ebbe un certo successo alle origini dell'aeronautica (a canard erano i velivoli dei fratelli Wright), ma fu quasi totalmente abbandonata in epoca successiva, essenzialmente a causa delle insoddisfacenti doti di stabilità direzionale. A partire dagli anni Settanta del XX sec. l'architettura a canard ha conosciuto una nuova diffusione su aerei dalle caratteristiche più svariate. Sugli aeroplani militari (Saab J A37 Viggen, Dassault Breguet Rafale, e l'EFA) la formula canard, comunemente accoppiata all'ala a delta, è destinata a conferire migliori doti di manovrabilità e ridotti spazi di decollo/atterraggio. In campo civile, fino a tutti gli anni Ottanta, l'architettura a canard non ha avuto successo commerciale ed è stata usata essenzialmente su velivoli sperimentali, soprattutto a opera dello studio di progettazione di Burt Rutan (Voyager, Vari-Eze) mentre gli anni Novanta vedono la prima affermazione di un certo rilievo con l'executive turboelica Beechcraft Starship. In questi casi la dote principale della formula canard è di aumentare l'efficienza aerodinamica dell'aereo. Inoltre l'arretramento dell'ala rispetto ai velivoli convenzionali consente di avere una migliore utilizzazione dello spazio della cabina, evitando l'attraversamento da parte dei longheroni alari.

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