canna da zùcchero

nome comune usato per indicare la pianta Saccharum officinale della famiglia Graminacee, oriunda dell'India e Indonesia e coltivata in tutte le parti del mondo a clima tropicale . È una grande erbacea perenne alta da 3 a 4 m con un grosso rizoma legnoso dai cui nodi hanno origine le radici e i culmi: questi, che possono raggiungere il diametro di 3-5 cm, sono cavi e ripieni di una polpa zuccherina. Le foglie sono lineari, taglienti, finemente seghettate; i fiori sono disposti in grandi pannocchie terminali verdi-biancastre, poi bionde; è pianta che produce raramente semi e si moltiplica per talee di rami. Predilige terreni pesanti, ma ricchi di acqua: i periodi di prolungata siccità risultano deleteri per il raccolto ed è per questo che nelle piantagioni di canna da zucchero la pratica dell'irrigazione assume una fondamentale importanza. Altrettanto importanti sono le concimazioni, soprattutto a base azotata e di natura organica (sovesci in particolare). La raccolta avviene dopo oltre un anno dalla messa a coltura: le piante vengono recise alla base e il rizoma rimane nel terreno dando luogo a una nuova produzione, che si prolunga normalmente per altri 2 anni, dopo di che il terreno richiede un periodo di riposo di almeno 3-4 anni prima di iniziare un nuovo ciclo produttivo. Le piante recise vengono private della sommità e delle foglie, che servono come foraggio, e avviate allo zuccherificio. Qui vengono tagliate e macinate ottenendo per torchiatura un residuo fibroso e un succo che contiene saccarosio cristallizzabile e zuccheri invertiti non cristallizzabili. Questi zuccheri invertiti costituiscono uno sciroppo denso, viscoso e scuro detto melassa, che residua dall'estrazione dello zucchero dal succo; dalla melassa fermentata si ottiene il rum. La percentuale di zucchero nei fusti varia entro limiti molto larghi e dipende dalla varietà e dalle condizioni di sviluppo.

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