capéllo

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Lessico

sm. (pl. poetico capégli e capéi) [sec. XIII; latino capillus].

1) Ciascuno dei peli che crescono sul cuoio capelluto dell'uomo: capelli biondi, bruni, bianchi; capelli lisci, crespi, ricciuti; perdere i capelli, diventare calvo; familiare: farsi i capelli, farseli tagliare o pettinare (vedi acconciatura). I capelli si differenziano dai peli delle altre parti del corpo per essere più morbidi, più lunghi, se lasciati crescere, e più folti (possono raggiungere il numero di 150-280 per cm²). Con l'età e in seguito a malattie i capelli subiscono profonde trasformazioni, quali la perdita del colore (canizie), la caduta (che se non è seguita almeno in parte da rigenerazione dà luogo a calvizie) e la fragilità. Nelle credenze di carattere magico-religioso, i capelli sono spesso considerati sede della vita o della forza di una persona: ne fanno fede Sansone (Giudici, XVI) e Niso, re di Megara, la cui vita era legata a un capello biondo.

2) In varie loc. estens. e fig.: strapparsi i capelli, in segno di estremo dolore; cacciarsi le mani tra i capelli, per esprimere disperazione; far venire i capelli bianchi, di esperienze dolorose che procurano guai, dispiaceri, tribolazioni e simili; far rizzare i capelli, incutere terrore, raccapriccio o sentimenti del genere; fino ai capelli, fin sopra i capelli, in grado massimo, oltre misura: avercene fin sopra i capelli, essere esasperato da qualche cosa; tenere qualcuno per i capelli, dominarlo; afferrare la fortuna per i capelli, cogliere a volo un'occasione favorevole; tirato per i capelli, costretto a far qualche cosa (di persone) oppure sottoposto a un'interpretazione forzata (di argomenti, discorsi, ecc.). In particolare, come simbolo di quantità massima o di grandezza minima: avere più debiti che capelli, numerosissimi; avere un diavolo per capello, essere furibondo; spaccare il capello in quattro, fare un'analisi scrupolosa e pedantesca di qualche cosa; non torcere nemmeno un capello, non procurare alcun danno; attaccarsi a un capello, agganciarsi al minimo appiglio; essere attaccato a un capello, in condizioni di estrema precarietà; c'è mancato un capello, è mancato un nonnulla perché si verificasse un certo evento positivo o negativo; a. capello, alla perfezione, a puntino: i calzoni ti stanno a capello.

3) Per analogia, oggetto che ha la sottigliezza del capello anatomico, filamento: capello d'angelo, pasta secca, talvolta all'uovo, ridotta a fili lunghi e sottilissimi confezionati in piccole matasse, cotta generalmente in brodo come minestra.

Antropologia

I capelli sono considerati, insieme al pelo, tra gli “annessi cutanei” di maggiore interesse. La loro forma, colore e lunghezza variano nell'uomo in dipendenza di numerosi fattori quali l'età, il sesso, l'esposizione alla luce e sono legati soprattutto ai caratteri ereditari. Il colore dei capelli, dovuto principalmente alla presenza di pigmento (melanina) negli strati essenzialmente cheratinici che costituiscono l'asse del pelo, è un carattere strettamente correlato, pur con eccezioni, al colore delle iridi oculari e in generale della pelle. Nei gruppi umani viventi prevalgono i capelli scuri, che sono caratteristici dei Mongoloidi, degli australoidi, dei congoidi. Più difficile è la determinazione del colore nelle sfumature che vanno dal castano al biondo: a tale scopo sono utilizzate scale cromatiche e scale oggettive basate sul colore di riflettanza; questo colore è diffuso tra gli Europoidi ma si presenta, come forma primitiva, fra gli Australiani in età prepubere. Valutazione a sé richiede il colore rosso dei capelli (eritrismo). Rispetto alla forma i capelli sono classificati in: lissotrichi, grossi e diritti, rotondi in sezione trasversale (mongoloidi) ; cimotrichi, fini e ondulati, anche se con ondulazione assai ampia (europoidi in genere, Vedda, Australiani) ; ulotrichi o elicotrichi, di solito grossi e corti, avvolti su se stessi in spirali strette (capelli ricciuti), molto strette (crespi e cresputi), strettissime (“a grano di pepe”) ; sono tipici dei congoidi e capoidi in genere. Si ritiene che la forma del capello dipenda dall'impianto del follicolo pilifero nella pelle: diritto o “a lancia” nei capelli diritti, obliquo o “a scimitarra” nei capelli spiralati. La lunghezza massima raggiungibile dai capelli è assai varia: i lissotrichi possono arrivare fino a un metro e mezzo e non sono influenzati dal sesso; i cimotrichi toccano in media i 70 cm nelle femmine e i 40 cm nei maschi; gli ulotrichi hanno lunghezza limitata a 2-3 cm ed è uguale nei due sessi.

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