Lessico

sf. [sec. XIII; dal latino capacĭtas-ātis].

1) Attitudine a contenere; possibilità di contenere una data quantità (di cose, persone o di qualsiasi entità misurabile) e la quantità stessa che può essere contenuta; capienza: il nuovo teatro avrà una capacità di mille posti; un baule di notevole capacità. Con senso più specifico, sinonimo di volume, soprattutto nel caso di recipienti; misura di capacità, per determinare la quantità dei liquidi rapportata alla capienza dei recipienti che possono contenerli (il litro con i suoi multipli e sottomultipli).

2) Disposizione, idoneità a far qualche cosa: ha la capacità di non perdere mai la calma; non ha capacità di esprimersi chiaramente. In senso assoluto, valore, abilità: persona di vaste, di modeste capacità; la madre poneva cieca fiducia nelle capacità del figlio. In particolare, in psicologia, possibilità di eseguire un determinato compito. Va distinta dall'attitudine, che indica una capacità potenziale, poiché si riferisce a una qualità attualmente presente. È strettamente legata all'efficienza intellettiva.

3) In medicina, il termine è usato per indicare alcuni parametri di funzionalità respiratoria: capacità vitale, è il massimo volume d'aria che può essere espirato dopo un'inspirazione forzata; capacità funzionale residua, è il volume d'aria che resta nei polmoni dopo una normale espirazione; capacità polmonare totale è il volume d'aria totale contenuto nei polmoni, sia quello che può essere scambiato con una inspirazione e un'espirazione massime, sia quello che rimane (volume residuo).

4) Nome di diverse grandezze fisiche e talvolta, impropriamente, del componente cui si riferiscono: A) in elettrologia, simbolo C, rapporto tra l'incremento di carica Δφ su un conduttore isolato e il corrispondente aumento di potenziale rispetto a terra DV. B) In termologia, rapporto tra incremento di quantità di calore in un corpo e corrispondente incremento di temperatura. C) In meccanica, per l'analogia formale che può stabilirsi con il comportamento di un circuito elettrico, è detta capacità meccanica o cedevolezza di un sistema elastico il rapporto tra la deformazione s del sistema elastico e la forza che l'ha determinata. Esprime l'attitudine di un componente a deformarsi elasticamente sotto l'azione di una forza, immagazzinando l'energia potenziale elastica corrispondente. La capacità è funzione del modulo di elasticità del materiale e della forma e delle dimensioni del sistema elastico. Se la sollecitazione è alternata con frequenza f, è anche in cui u è la velocità di vibrazione, F la forza alternata applicata, entrambe espresse mediante la loro ampiezza o il loro valore efficace. In particolare, in acustica, la capacità meccanica viene chiamata capacitanza ed è definita come rapporto tra la variazione di volume subita dal fluido che costituisce il materiale elastico e la pressione che l'ha provocata.

5) In audiologia, capacità uditiva, espressione della funzionalità dell'udito di un dato soggetto, complementare alla perdita uditiva, che ha una precisa definizione medico-legale; se la perdita è p%, la capacità uditiva del soggetto è (100–p)%.

6) In informatica: A) capacità di informazione, grandezza che esprime la massima quantità di informazione che può essere trasferita attraverso un dato canale nell'unità di tempo; l'unità di misura è il bit/s, ma è molto più usato il byte/s. È definita dalla formula di Shannon , in cui b è la larghezza di banda del canale, misurata in hertz, Ws e Wr rispettivamente le potenze di picco del segnale e del rumore. B) Capacità di elaborazione, livello di prestazioni di un elaboratore; viene indicata con il numero di operazioni al secondo di cui è capace l'elaboratore e con coefficienti che tengono conto degli altri elementi determinanti. C) Capacità di memoria, numero di dati elementari che possono essere contenuti in una memoria. Si esprime in caratteri di un determinato codice o in parole di determinata lunghezza (tipicamente la parola inglese word è di 8 o 16 bit; raramente di 32) che la memoria può contenere; per i calcolatori viene di solito misurata in byte, Kbyte (pari a 210=1024byte), Mbyte (pari a 220=1.048.576 byte) e Gbyte (pari a 230=1.073.741.824 byte); in particolare per le memorie di massa si parla di capacità di memorizzazione.

8) Negli impianti, grandezza che caratterizza le prestazioni di un accumulatore e che viene definita in vari modi a seconda del tipo di accumulatore d'energia. Negli accumulatori idraulici la capacità è data dal massimo volume d'acqua o di liquido immagazzinabile, generalmente espresso in litri. Negli accumulatori termici è detta capacità di accumulo la massima quantità di vapore saturo, espressa in chilogrammi che l'accumulatore può immagazzinare nelle sue condizioni d'esercizio; inoltre si chiama capacità specifica di accumulo la quantità, in chilogrammi, di vapore accumulato per ogni metro cubo di acqua dell'accumulatore. Per un accumulatore elettrico la capacità è la quantità di elettricità che esso può fornire a un dato regime di scarica e si esprime in amperora.

9) Nelle telecomunicazioni, è detta capacità di traffico (telefonico, telegrafico, di teleoperazione) di una linea l'attitudine di una linea a trasportare le informazioni relative a una telecomunicazione.

10) In economia: capacità contributiva, idoneità dei singoli a pagare l'imposta contribuendo a sostenere le spese pubbliche proporzionalmente o più che proporzionalmente al rispettivo livello di ricchezza o di reddito. Essa può essere assunta quale criterio generale di ripartizione dell'imposta fra i cittadini: l'art. 53 della Costituzione italiana stabilisce infatti che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Capacità produttiva, produzione conseguibile nell'ipotesi di massima e completa utilizzazione delle risorse disponibili (lavoro, terra, attrezzature, impianti, ecc.). Capacità d'acquisto, riferita a una moneta è sinonimo di potere d'acquisto. Capacità organizzativa o quarto fattore di produzione, l'apporto che, dopo il lavoro, la terra, il capitale, l'imprenditore dà all'azienda dando espressione unitaria al lavoro dei suoi dipendenti, alle energie naturali e al capitale.

Diritto

Il termine comporta la distinzione in capacità giuridica e capacità di agire. La capacità giuridica è l'idoneità a essere soggetti di diritti e di obblighi. La capacità giuridica di una persona ha inizio con la nascita. È sufficiente che il feto si sia separato dall'alveo materno perché acquisti la capacità giuridica, anche se il nato muore qualche istante dopo. Eccezionalmente l'ordinamento giuridico tutela anche il concepito al quale è attribuita la capacità di succedere per causa di morte e di ricevere donazioni. Per alcuni rapporti la capacità giuridica subisce qualche limitazione, dovuta all'età e alla salute. Così è necessario il raggiungimento dei 18 anni per contrarre matrimonio, secondo quanto disposto dall'art. 4 della legge 19 maggio 1975, n. 151. Per quanto riguarda la salute, l'interdetto per infermità di mente non può contrarre matrimonio. La capacità di agire è l'idoneità del soggetto a compiere atti giuridicamente validi e ad assumere obblighi. Tre sono i casi di limitazione della capacità di agire e s'inquadrano nella figura più generale dell'incapacità legale: la minore età, l'interdizione giudiziale e l'interdizione legale. Per il primo caso la capacità di curare i propri interessi si raggiunge al compimento dei 18 anni; di conseguenza tutti i minori di quella età sono considerati dalla legge come incapaci, salvo le eccezioni previste dalla legge stessa. L'interdizione giudiziale interviene invece quando una persona, per infermità mentale, sia incapace di curare i propri interessi; la sentenza è emessa dal giudice, dopo aver accertato, caso per caso, l'esistenza di queste condizioni e la persona interdetta si viene quindi a trovare nella stessa situazione del minore. L'interdizione legale, infine, è l'incapacità di agire prevista dal Codice Penale come pena accessoria in seguito alla condanna all'ergastolo o alla reclusione per un tempo non inferiore ai 5 anni. È prevista anche l'ipotesi di una persona, sia pure maggiore di età e non interdetta, che compia un atto giuridico in condizioni psichiche tali (per malattia, ubriachezza, ipnotismo, ecc.) da risultare completamente incapace d'intendere e di volere. Si tratta della cosiddetta incapacità naturale e, a differenza dell'incapacità legale, occorre provare che sussisteva al momento in cui l'atto fu compiuto, per ottenerne l'annullamento. Se il minore dimostra una certa maturità o l'infermità non è tanto grave da richiedere l'interdizione, si ha la cosiddetta incapacità relativa o parziale; il soggetto può compiere solo gli atti di ordinaria amministrazione e non quelli che possono intaccare sensibilmente il suo patrimonio. Sono considerati incapaci relativi o parziali il minore emancipato e l'inabilitato. Gli stati patologici che comportano l'inabilitazione sono la prodigalità, l'abuso abituale di bevande alcoliche o di stupefacenti, il sordomutismo e la cecità dalla nascita o dalla prima infanzia. Mentre all'incapacità giuridica non si può opporre alcun rimedio, all'incapacità di agire si ovvia invece con la rappresentanza legale, cioè con una persona che curi gli interessi dell'incapace. Il potere di rappresentanza legale nel caso di un minore spetta, secondo il nuovo diritto di famiglia, a entrambi i genitori o, in loro mancanza, a un tutore. All'incapacità relativa si ovvia con il curatore che viene nominato dal giudice tutelare. La legge dispone, infatti, che per gli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione il curatore debba dare il proprio assenso perché l'atto sia valido. § Capacità agli atti processuali, attitudine di un soggetto a mettere in essere un processo; essa riguarda sia gli organi giurisdizionali sia le parti e si articola in capacità a costituirsi parte (capacità giuridica) e capacità a stare in giudizio (capacità di agire). Hanno capacità di essere parti tanto le persone fisiche che quelle giuridiche; sono capaci di stare in giudizio le persone che godono dell'esercizio dei diritti che vi sono fatti valere, secondo quanto è stabilito dall'art. 75 del Codice di Procedura Civile. In caso d'interdizione e d'inabilitazione le persone devono essere rappresentate, assistite o autorizzate secondo quanto stabilito sulla loro capacità. Le persone giuridiche stanno in giudizio tramite i loro rappresentanti; le associazioni non riconosciute stanno in giudizio, invece, tramite il loro presidente. § Capacità a delinquere, attitudine di una persona a violare il Codice Penale. Viene definita in base a molti fattori (motivi a delinquere, carattere del reo, suoi precedenti, sua condotta precedente alle condanne, ambiente familiare e sociale in cui è vissuto) che il giudice deve ponderatamente calcolare sia nell'erogare la pena sia nel decidere per la condizionale, il perdono giudiziale e la non menzione.

Diritto canonico

La capacità giuridica è data al credente attraverso il battesimo d'acqua. Il pieno esercizio dei suoi diritti e doveri diventa però effettivo solo con la maggiore età. In particolare essi sono: diritto di partecipare al culto divino e di ricevere i sacramenti; diritto ai funerali religiosi e alla sepoltura ecclesiastica; diritto di patronato; diritto di contrarre matrimonio e di difenderne le prerogative e gli effetti; dovere di obbedienza alle leggi ecclesiastiche; dovere di pagare le contribuzioni ecclesiastiche; dovere di presentarsi ai tribunali ecclesiastici. La capacità giuridica acquistata con il battesimo viene menomata da un “ostacolo”, che impedisce il vincolo della comunione ecclesiale (eresia, scisma, apostasia) o da una censura inferta dalla Chiesa.

Ecologia

La capacità di carico (carryng capacity) di un ambiente è determinata dal numero di individui che può vivere in un certo ambiente, disponendo di risorse limitate. Il concetto, applicato soprattutto in ecologia e biologia, è stato illustrato la prima volta dallo statistico belga Verhulst, il quale, riprendendo la teoria malthusiana della crescita della popolazione, ha introdotto il cosiddetto fattore K, che sta a indicare il limite massimo di individui sostenibile dall'ambiente e dalle risorse. Il fattore K, che è il punto di incontro tra la crescita esponenziale di una popolazione di individui (animali, piante, microrganismi, ecc.) e la capacità dell'ambiente di sostenerle, costituisce una sorta di ostacolo, che non consente il superamento del limite di sostenibilità. Adattando la teoria al comportamento umano, possiamo renderci conto che la capacità di un ambiente di sostenere popolazione non é un dato immutabile, ma dinamico e che il dinamismo non significa necessariamente aumento, ma anche diminuzione della capacità stessa. La Terra, infatti, è un pianeta finito in termini di disponibilità di spazio e di risorse; pertanto, per quanto importanti e prevedibili potranno essere i miglioramenti ottenibili con il progresso scientifico e tecnologico, esiste un punto di equilibrio assolutamente non superabile: determinante, a questo proposito, è il contenimento della crescita demografica.

Elettrologia

Il termine capacità rispecchia l'analogia con la capacità nell'accezione comune di capienza. Come, per un recipiente di grande capacità, una sottrazione anche grande di liquido ne abbassa di poco il livello, così, per un conduttore di grande capacità, una sottrazione anche grande di carica elettrica ne abbassa di poco il potenziale. Le grandezze analoghe sono del livello del liquido e potenziale, quantità di liquido e quantità di carica. Nel Sistema Internazionale (S. I.) l'unità di misura di capacità è il farad (simbolo F), definito come la capacità di un conduttore isolato che aumenta il suo potenziale di un volt se subisce un aumento di carica elettrica uguale a un coulomb. Poiché il farad è un'unità di capacità troppo grande, si usano correntemente i suoi sottomultipli: il picofarad (1 pF=10‒12F); il nanofarad (1 nF=10‒9F); il microfarad (1 μF=10‒6F). La definizione più generale e rigorosa di capacità si ha considerando un sistema di n conduttori isolati tra loro e racchiusi entro un conduttore (n+1)-esimo, il cui potenziale è convenzionalmente nullo "Per la figura 1 vedi pag. 371 del 5° volume." . "Per la figura 1 vedi il lemma del 5° volume." Se non esiste tale conduttore, si ipotizza l'esistenza di una sfera conduttrice ideale di raggio infinito che racchiude il sistema e che svolge le funzioni del conduttore (n+1)-esimo. In tal modo si definisce la capacità propria di un conduttore, come rapporto fra la sua carica Q e il suo potenziale V quando tutti gli altri conduttori sono collegati metallicamente al conduttore (n+1)-esimo: la capacità mutua Cik fra un conduttore i e un conduttore k è il rapporto Qi/Vik fra la carica Qi del conduttore i quando tutti gli altri, escluso k, sono collegati metallicamente al conduttore (n+1)-esimo e la differenza di potenziale Vik fra i due conduttori. La capacità propria C11 e le capacità mutue C12, C13... sono i coefficienti dell'equazione lineare, mediante la quale la carica Qi del conduttore i-mo può essere espressa in funzione dei potenziali degli altri. Si ha cioè il sistema di equazioni lineari

Per n=1 il sistema di conduttori è costituito da un conduttore isolato; per n=2 il sistema è costituito da due conduttori e prende il nome di condensatore. Le capacità mutue per un sistema di conduttori sono rappresentate mediante una rete equivalente di condensatori, indicati con il simbolo ⊣ ⊢ "Per la figura 2 vedi pag. 371 del 5° volume." . "Per la figura 2 vedi il lemma del 5° volume." § La capacità di un sistema di due conduttori può essere pensata come la capacità risultante delle capacità pertinenti alle tante coppie di elementi di superficie infinitesima in cui possono immaginarsi scomposte le superfici dei due conduttori "Per la figura 3 vedi pag. 371 del 5° volume." . "Per la figura 3 vedi il lemma del 5° volume." Si parla allora di capacità distribuita, concetto molto utile quando i potenziali varino nel tempo; in tal caso il potenziale non potrà considerarsi lo stesso in tutti i punti di una superficie. Per esempio, nelle linee di trasmissione di energia elettrica, la capacità tra linea e terra deve essere considerata distribuita su tutta l'estensione della linea per tener conto del fatto che il potenziale varia lungo tutta la linea; per contrapposizione, si parla di capacità concentrata quando la capacità può immaginarsi tutta localizzata in un elemento capacitivo, ovvero un condensatore. § Un effetto che ha luogo in tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici è quello della capacità parassita, cioè di una capacità presente tra gli elementi in tensione dell'apparecchio e la sua carcassa, oppure tra la carcassa e la terra. Le capacità parassite provocano effetti che se non sono previsti o neutralizzati pregiudicano il regolare funzionamento dell'apparecchio stesso. Per esempio, per evitare che la carcassa raggiunga potenziali troppo alti, essa deve essere collegata elettricamente a terra "Per la figura 4 vedi pag. 371 del 5° volume." "Per la figura 4 vedi il lemma del 5° volume." .

Scienze militari

La capacità generalmente indica la possibilità di attuare una determinata azione bellica. Si ha così: la capacità difensiva, attitudine di un reparto o di altro organismo militare a esplicare efficacemente quell'attività di protezione che caratterizza la difesa; la capacità operativa, possibilità di una forza armata a eseguire con speditezza e precisione tutto quell'insieme di atti svariati compresi sotto la denominazione generica di operazioni; la capacità tattica, facoltà di giustamente apprezzare i vari fattori di un problema tattico, risolverlo e proseguire la decisione fino al raggiungimento dello scopo.

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