capocòrda

sm. (pl. capicòrda) [capo+corda]. Terminale delle funi metalliche adattato opportunamente in modo da evitare lo svolgimento dei fili intrecciati ed eventualmente costituire estremità di attacco ad altri sistemi "Vedi disegni vol. V, pag. 386" . "Per il capocorda di funi metalliche vedi disegni al lemma del 5° volume." A seconda dell'uso i capicorda sono costituiti da: legature, eseguite con filo ricotto a spire ben serrate; redance, ottenute ripiegando la fune a cappio, fissando il capo libero alla fune stessa con morsetti e rivestendo l'interno del cappio con guaina di lamierino; teste fuse, realizzate immergendo l'estremità della fune in un bagno fuso di lega apposita (a base di piombo) e ottenendo così un'estremità conica che può essere impegnata in una bussola. In particolare, si chiama capocorda l'elemento conformato ad anello, aperto o chiuso, oppure a piastrina destinato a essere aggraffato, o più raramente saldato a stagno, alle estremità di cavi elettrici per consentire un rapido e sicuro fissaggio del cavo al corrispondente morsetto di una macchina elettrica, un apparecchio, una morsettiera, ecc.

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