caprifico

sm. (pl. -chi) [sec. XIV; latino caprifīcus]. Nome comune usato per indicare la forma selvatica della specie di pianta Ficus carica della famiglia Moracee, ovvero la varietà caprificus. È una pianta legnosa, spontanea nelle zone rupestri e asciutte del Mediterraneo e dell'Asia occidentale, con caratteristiche vegetative simili a quelle del fico comune, dal quale si differenzia per le dimensioni ridotte e per le infruttescenze (siconi) non commestibili. Queste possono maturare in tre periodi, in primavera (fioroni), in estate (forniti) e in autunno (cratiri), e sono globose, cave, contenenti numerosissimi fiori maschili e fiori galligeni sterili nei quali si sviluppano le larve dell'insetto Blastophaga psenes, che possiede maschi atteri e femmine alate; queste, fecondate da maschi della medesima generazione, che muoiono dopo averle fecondate, uscendo dall'ostiolo dei fioroni si caricano di polline con il quale in seguito fecondano i fiori dei forniti, dove penetrano a forza per deporvi le uova.

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