carbossimetilcellulósa

sf. [da carb(o)+ossi-+metilcellulosa]. Derivato etereo della cellulosa che si ottiene sotto forma di sale sodico per trattamento della cellulosa con monocloroacetato di sodio. È impiegata nell'industria tessile come appretto, adesivo, emulsionante e addensante, per la sua resistenza agli agenti chimici e fisici, e all'azione degli enzimi putrefattivi. In passato la carbossimetilcellulosa è stata adoperata come stabilizzante nell'industria alimentare e dolciaria, in medicina come purgante e succedaneo del plasma sanguigno, in campo farmaceutico come emulsionante di preparazioni medicinali destinate all'impiego orale. L'uso della carbossimetilcellulosa in medicina è stato quasi del tutto abbandonato in base alle indicazioni scaturite da un rapporto del comitato tecnico misto FAO./OMS (1961), nel quale la sostanza figura tra i possibili agenti chimici cancerogeni.

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