cardinale (sostantivo)

Indice

Lessico

sm. [sec. XIII; dal latino ecclesiastico cardinālis, in origine agg. con il senso di cardinale (aggettivo)].

1) Prelato componente il Sacro Collegio della Chiesa cattolica.

2) Con valore di agg. inv. posposto: rosso cardinale , il colore rosso porpora tipico della veste di tali prelati; lingua cardinale , la lingua dei pellagrosi che presenta un caratteristico colore rosso scarlatto.

Istituzione ecclesiatica

Nell'alto Medioevo il termine indicava, fuori Roma, il clero appartenente alla chiesa cattedrale; in Roma invece il clero che prestava servizio in una chiesa diversa da quella in cui era stato ordinato e doveva perciò essere incardinato. Dal sec. VIII in poi a Roma furono detti cardinali i sette vescovi delle diocesi suburbicarie e i preti a capo delle chiese dei titoli; alla fine del sec. XI ottennero il titolo di cardinale anche i diaconi palatini, per cui si ebbero i tre ordini: dei cardinali vescovi, dei cardinali preti e dei cardinali diaconi. Essi svolgevano funzioni governative nell'ambito del concistoro ed eleggevano il papa nel conclave (oggi l'elezione papale è regolata dalle norme del Concilio di Trento). La loro posizione di preminenza nella gerarchia ecclesiastica li fece mettere fin dall'inizio a capo dei singoli dicasteri curiali. La riforma della curia romana nel Cinquecento tolse ai cardinali il governo della Chiesa e dello Stato Pontificio, a eccezione del periodo di “vacanza della Santa Sede”. Essi hanno diritto al titolo di “eminenza” e il privilegio di portare la “porpora”. Il papa corrisponde loro un assegno annuo fisso detto “piatto cardinalizio”. Nel Medioevo il loro numero era 30; nel corso del tempo fu portato a 70; in seguito ulteriormente elevato, nel 1991 è salito a 163, nel 1994 a 167 e nel 2001 a 178. Dal 1962 i cardinali sono tutti vescovi; dal 1971 partecipano all'elezione papale i cardinali al di sotto degli ottanta anni. Secondo la disciplina vigente, al compimento dei 75 anni i cardinali che presiedono dicasteri o istituti dello Stato Vaticano o della curia romana devono presentare al sommo pontefice la propria rinuncia all'incarico. Durante il Concistoro del febbraio 2001 Giovanni Paolo II ha creato 37 nuovi cardinali.

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