Lessico

sf. [sec. XIII; dal latino carítas -ātis, propr. amore, affetto].

1) Secondo la dottrina cristiana, l'amore che lega gli uomini a Dio e gli uomini tra loro attraverso Dio: atto di carità, dichiarazione di amore per Dio e preghiera che lo esprime.

2) Amore per il prossimo, generalmente dettato da sentimenti di compassione, pietà, benevolenza nei confronti degli infelici che soffrono e conseguente inclinazione naturale ad alleviare le loro pene: “La carità deve... ascoltare il dolore” (Oriani); “Affidato alla carità degli amici” (Cassola); per carità, per compassione, senza ricavarne utile alcuno. Per estensione, l'atto di bontà, l'opera di misericordia con cui si soccorre il prossimo; beneficenza, elemosina: “Mi faccia la carità di venire da me” (Manzoni); “Faceva molta carità, di nascosto e pubblicamente” (Brancati); chiedere la carità, andare per la carità, mendicare. Con senso attenuato, favore, cortesia: mi faccia la carità di non parlarne più; in tale sfumatura si usa l'escl. per carità!, con cui si esclude totalmente qualche cosa, neanche per idea, niente affatto: andare da lei? per carità! Con intenzione polemica, per indicare un contributo talmente esiguo da risultare umiliante: volevano giustizia, non carità; carità pelosa, fatta per ricavarne vantaggio.

3) Lett., amore puro, affetto disinteressato, devozione, attaccamento (specialmente alla famiglia e alla patria): carità filiale; “la carità del natio loco” (Dante).

Religione

Il termine, che genericamente indica amore pienamente gratuito, senza calcolo, nella Bibbia e nella dottrina cristiana definisce appropriatamente il rapporto di Dio verso gli uomini, il conseguente effetto nell'uomo e il corrispondente rapporto dell'uomo verso Dio fatto oggetto di grazia. In questo ambito di realtà l'amore di Dio e del prossimo è carità e si concretizza in formule o atti di amore verso Dio o verso il prossimo. L'atto eroico di carità è, nel cattolicesimo, un'offerta di tutti i propri meriti in suffragio delle anime del Purgatorio. La teologia cattolica inoltre distingue tra carità perfetta e carità imperfetta, attribuendo alla prima, che è amore verso Dio per se stesso, per la sua assoluta amabilità, il potere di santificare e rimettere i peccati anche prima o senza i sacramenti, mentre la seconda, che è amore verso Dio per i suoi benefici, è considerata condizione sufficiente a quegli effetti congiuntamente alla ricezione dei sacramenti.

Iconografia

Nella tradizione iconografica, il modulo figurativo della carità preferito generalmente da pittori e scultori consiste in una dolce figura femminile che allatta un bimbo o anche due, come nella statua di Tino di Camaino del Museo Bardini a Firenze; bellissime statue si devono anche a Giovanni Pisano e a Jacopo della Quercia. Tra i pittori, hanno raffigurato la carità Giotto (con un riquadro della cappella degli Scrovegni a Padova), Andrea del Sarto, Pontormo, Hans Holbein, Tintoretto, G. Reni,Rubens.

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