Lessico

sf. [sec. XII; latino casa, capanna, casa di campagna].

1) Costruzione in muratura o in altro materiale adibita dall'uomo a propria abitazione, per lo più costituita da diversi ambienti: casa di città, di campagna; casa rustica, colonica, di pietra, di legno; casa popolare, signorile. In particolare: casa di bambola, miniatura che riproduceva fedelmente i vari ambienti della casa, con arredi e decorazioni. Costruite in Germania e Olanda sul finire del sec. XVII e nel XVIII, non erano per lo più considerate giocattoli, ma trasmesse in eredità di madre in figlia come gustosa documentazione familiare.

2) Appartamento abitato da una singola persona o famiglia; dimora: uscire di casa; vivere in una casa affittata; gli ho telefonato ma non era in casa; star di casa, abitare (anche fig.: non sapere dove sta di casaqualche cosa, non conoscerla, non averne la minima esperienza); metter su casa, arredarla e prepararla all'abitazione, di solito prima di sposarsi (quindi, fig., andare a vivere per proprio conto); donna di casa, casalinga; lavori di casa, domestici; dolce fatto in casa, di produzione casalinga. In loc. fig.: riportare a casa la pelle, ritornare salvo da un'avventura pericolosa, dalla guerra e simili; tieni le mani a casa tua!, non toccare; sentirsi a casa propria, sentirsi a proprio agio, avere pratica in un dato campo; a casa mia, secondo le mie abitudini.

3) Per estensione: la casa di Dio, la chiesa; la casa del diavolo, l'inferno; anche fig.: abitare a casa del diavolo, in un luogo completamente fuori di mano; una casa del diavolo, un pandemonio, un putiferio. Anche il paese in cui si è nati o si abita, patria: “Grave fu lo sgomento negli italiani quando ebbero gli stranieri in casa” (De Sanctis); casa d'altri, i Paesi stranieri. Nel linguaggio sportivo: giocare in casa, sul proprio campo; fuori casa, sul campo avversario. In particolare, nel baseball, casa-base (o piatto), angolo del campo da cui ha inizio il gioco e in cui prendono posto il battitore, il ricevitore e l'arbitro; è contrassegnata da un poligono di plastica detto diamante.

4) Le persone che convivono in una stessa abitazione; famiglia: mandare avanti la casa; devo scrivere a casa; tanti saluti a casa; il padrone di casa, il capofamiglia; casa Bianchi, la famiglia Bianchi; cacciare di casa, espellere dalla convivenza familiare; prendere qualcuno in casa, accoglierlo nella propria famiglia; essere di casa, un amico intimo; far casa comune con qualcuno, abitare insieme, convivere; esser tutto casa, di persona attaccata alla famiglia, che ama passare il tempo libero in casa piuttosto che uscire; far gli onori di casa, ricevere gli ospiti secondo le regole del galateo.

5) Per estensione, famiglia nobile o altolocata e quindi stirpe, casato, dinastia: “Le nobilissime case d'Europa... prendono i cognomi dalle terre da esse signoreggiate” (Vico); casa reale, i sovrani e i principi di una dinastia reale; la casa d'Olanda, casa Savoia. Anche insieme di funzionari e dignitari addetti al servizio personale di un personaggio investito di compiti governativi: la casa del capo dello Stato;casa pontificia, composta del personale ecclesiastico e laico appartenente alla cappella e alla famiglia papali; la presiede il prefetto dei palazzi apostolici.

6) Edificio in cui sono accolte determinate categorie di persone di solito per motivi assistenziali o detentivi; l'ente che lo amministra e il personale che vi lavora: casa di cura, ospedale, clinica specialmente privata; casa di riposo, ospizio per vecchi e pensionati che hanno fatto parte di speciali categorie (attori, musicisti, ufficiali, ecc.); casa famiglia, struttura finalizzata alla cura e alla riabilitazione di pazienti psichiatrici in alternativa al ricovero ospedaliero. Consiste generalmente in un appartamento in cui coabitano persone provenienti da diversi nuclei familiari, con un'organizzazione interna simile a quella della famiglia nucleare, assistite tuttavia da personale specializzato. Le case famiglia sono state istituite con la legge 180/1978 (inserita poi nella riforma sanitaria) per permettere la dimissione e il reinserimento nel contesto sociale di pazienti ricoverati negli ospedali psichiatrici. Casa, colonica, di correzione, di cura e di custodia, di lavoro, di rieducazione, vedicarcere; casa del soldato, posto di ristoro e ritrovo per militari; casa dello studente, edificio collettivo composto da cellule abitative e di studio, da ambienti comuni, come bar, soggiorno, ristorante, ecc., destinato ad alloggiare (gratuitamente o a prezzi ridotti) studenti e, per lo più, ubicato vicino ai luoghi di studio o facentene parte integrante; casa cantoniera; casa del popolo, ritrovo o dopolavoro popolare, di solito costituito da associazioni cooperative. Per estensione: casa da gioco, locale destinato al gioco d'azzardo, casinò; casa chiusa, casa d'appuntamenti, edificio in cui si esercita la prostituzione, postribolo.

7) Insieme di persone che convivono in uno stesso edificio, comunità, convento: casa religiosa; casa madre, il primo monastero fondato da un ordine religioso o anche il monastero principale da cui dipendono quelli minori.

8) Impresa industriale o commerciale, azienda, ditta: casa editrice, ecc. Anche negozio specializzato nella vendita di un particolare prodotto: casa del giocattolo, la casa dell'argento. In particolare, casa di moda, sartoria che crea e produce su scala artigianale o industriale le collezioni di abiti per ogni stagione. Molti sono gli addetti a una casa di moda: titolari, stilisti, disegnatori, coloro che scelgono i tessuti, premières, tagliatori, confezionisti, personale di vendita e personale amministrativo. Organizzati e suddivisi a livelli diversi, ciascuno con compiti specifici, concorrono alla realizzazione delle collezioni di abiti che potranno essere vendute in esclusiva a compratori di Paesi diversi o a clientela privata, anche per singoli capi. Le collezioni delle case di moda vengono a volte riprodotte su scala industriale in migliaia di capi che andranno poi in tutto il mondo. Ci sono case di alta moda, case di moda pronta e di moda boutiques, case di moda per donna e per uomo.

9) Ciascuno dei riquadri in cui è divisa la scacchiera nel gioco della dama, degli scacchi o di altri del genere.

10) Ciascuna delle dodici zone d'influenza astrale in cui il cielo stellato veniva suddiviso dall'antica astrologia.

Edilizia: generalità

In senso stretto la casa differisce dalle più antiche capanne-casa per la diversa utilizzazione dello spazio interno che risulta suddiviso in modo permanente in locali con funzioni specifiche (cucina, camere da letto, ecc.). Intesa in origine come abitazione unica per la grande famiglia, ha subito nel tempo varie trasformazioni in rapporto alle strutture sociali ed economiche delle successive forme di civiltà urbana fino a diventare l'unità base delle moderne strutture urbanistiche. Da un punto di vista puramente distributivo-funzionale la casa si può oggi considerare come formata da due zone distinte, zona notte e zona giorno, adibite rispettivamente al riposo e allo svolgimento della vita quotidiana. La prima si articola in camere da letto e servizi igienici; la seconda in ambienti di preparazione e consumo dei cibi, soggiorno, lavoro (ambienti talvolta con funzioni miste e intersecantisi). La connessione di questi spazi-funzioni varia fortemente con la tipologia edilizia nella quale sono inseriti, con le dimensioni, gli affacci e l'orientamento (che dovrebbe essere diverso e ottimale per ogni ambiente: est, sud-est per le camere da letto; ovest, sud-ovest per soggiorno-pranzo; nord per scale e servizi). Inoltre, criteri economico-sociali, tendenti al massimo risparmio dello spazio pur nel mantenimento di un optimum di abitabilità, hanno portato allo studio di schemi di case minime, basate su un rigoroso dimensionamento degli ambienti fondamentali e accessori.

Edilizia: tipologia

Una prima distinzione fondamentale divide le case in unifamiliari, plurifamiliari e collettive "Vedi piante vol. V, pag. 534" : "Per le piante vedi il lemma del 5° volume." le prime con ingresso indipendente, destinate a essere occupate da un solo nucleo familiare; le seconde per l'abitazione di più famiglie in alloggi confinanti e sovrapposti con accesso e disimpegni comuni; le ultime per la convivenza, in genere disciplinata, di una determinata categoria di persone (per esempio studenti). Le case unifamiliari, a loro volta, si dividono in altre categorie tipologiche a seconda che siano isolate o aggregate con altre e in base al modo di aggregazione tra loro esistente. Avremo quindi: case unifamiliari isolate con caratteristica di ville o villette di residenza permanente o temporanea o di edifici di tipo economico di periferia; case abbinate con la comunione del muro centrale divisorio; case raggruppate (a tre, quattro), anche sovrapposte, ognuna con ingresso indipendente; case a schiera, caratterizzate da due piani fuori terra e muri laterali ciechi in comune con le altre abitazioni disposte in serie lineare. Un'analoga suddivisione distingue anche le case plurifamiliari in isolate e contigue. Fanno parte del primo gruppo: le casetorri, edifici isolati, multipiani, con nucleo scala-ascensore centrale che disimpegna più alloggi per piano (fino a cinque); le case a ballatoio, edifici di abitazione con corpo scala esterno disimpegnante gli alloggi tramite un ballatoio che corre lungo tutta una fronte dell'edificio. Del secondo gruppo: le case in linea, edifici a più piani, composti da elementi (corpo scala centrale disimpegnante due-tre alloggi), per lo più omogenei, aggregati in serie lineare; le case a isolato o a blocco o intensive, cioè case in linea ripiegate su se stesse a formare uno spazio comune centrale, tipologie che costituiscono il tessuto urbano dei quartieri residenziali che a partire dal sec. XIX vengono edificati in Italia intorno ai nuclei abitativi dei centri storici. Intermedie tra la casa plurifamiliare e la casa collettiva, sono la casa albergo e l'unità d'abitazione, nelle quali al nucleo abitativo tipo, composto di alloggi completi con disimpegno comune, si aggiungono, per venire incontro a nuove esigenze sociali, servizi comuni più propri di un albergo come: lavanderia, stireria, bar, tavola calda, ristorante, ecc.

Etnologia

Casa degli uomini, espressione tecnica che indica un'istituzione diffusissima tra le culture primitive: conoscono la casa degli uomini, per esempio, i Lhota-Naga dell'India, i Lamei dell'Indocina, i Micronesiani delle Caroline occidentali, le tribù della Nuova Guinea centrale. Si tratta di un edificio particolare, dove si radunano gli uomini del villaggio o della tribù per tenere consiglio, eseguire riti, raccontare miti, ecc., vale a dire per tutte quelle incombenze che in tali società sono riservate alla comunità dei maschi. Presso popolazioni nomadi adempie a una tale funzione una grande tenda. La casa degli uomini è anche il “sacrario” dove sono custodite le “cose sacre” del gruppo: trofei, immagini degli antenati e di spiriti protettori, arnesi del culto, ecc.; o anche il luogo dove dormono gli scapoli che, non ancora perfezionati dal matrimonio, sono stati tuttavia già iniziati alla comunità degli adulti. Casa lunga, abitazione di forma rettangolare caratteristica degli irochesi, nativi americani del nord-est degli Stati Uniti. Lunga mediamente venti metri, è attraversata da un corridoio centrale, dove sono dislocati alcuni appartamenti indipendenti, che possono accogliere da cinque a venti gruppi familiari. Viene costruita dagli uomini collettivamente.

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