castòro

Indice

Lessico

sm. [sec. XIII; dal greco kástōr-oros].

1) Nome delle due specie di Roditori Sciuromorfi della famiglia dei Castoridi appartenenti al genere Castor (Castor fiber e Castor canadensis); hanno forme massicce, raggiungono la lunghezza di 130 cm e il peso di 35 kg. Sono tra le specie più grandi dei Roditori.

2) La pelliccia dell'animale, a pelo folto, morbido e lucido con tonalità che vanno dal marrone al biondo; la pelle che se ne ricava, conciata e utilizzata nell'industria dell'abbigliamento; anche il pelo, con il quale si fabbricano feltri.

3) Tessuto di lana cardata per abiti da uomo.

Zoologia

I castori hanno il corpo ricoperto di densissima pelliccia, color brunastro, più scuro, anche nerastro, sulla coda e sugli arti. La coda, lunga 25-35 cm e larga 12-16 cm, è fortemente appiattita, in gran parte priva di peli e ricoperta da squame più o meno esagonali. Gli occhi sono piccoli, con membrana nittitante; le orecchie anch'esse piccole, pelose. I denti sono 20. I castori abitano nei pressi dei corsi d'acqua e dei laghi e sono eccellenti nuotatori; nelle immersioni le narici e le orecchie si chiudono per cui possono rimanere sott'acqua 4-5 minuti, eccezionalmente oltre 10 e sino a 15, percorrendo tragitti anche di 700 m. Strettamente vegetariani, si nutrono di scorze e di molte parti ipogee di piante. Si accoppiano in inverno e i parti hanno luogo in aprile-maggio, con 2-4 piccoli, eccezionalmente sino a 8; la durata della vita va dai 15 ai 20 anni. Ne esistono due specie, Castor fiber, il castoro d'Europa, euroasiatico, e Castor canadensis, il castoro del Canada, molto affini e che, secondo alcuni zoologi, sarebbero da considerare un'unica specie. Il primo ha subito in Europa un fortissimo calo numerico: vive ancora nella Penisola Scandinava, in Polonia, in molte aree della ex URSS, nei bacini del Rodano e dell'Elba. In passato era diffuso anche in Italia. Il castoro del Canada è diffuso in tutta l'America settentrionale. § Castoro di montagna, roditore (Aplodontia rufa), della famiglia degli Aplodontidi.

Etologia

Il castoro vive in gruppi familiari di 12-14 membri, costituiti da un maschio adulto con una o due femmine e dai loro figli fino a due anni di età. Superati i due anni, i giovani vengono respinti dal gruppo e si allontanano per fondare gruppi autonomi. Oltre che per le comuni attività di mantenimento, il castoro impiega gran parte del tempo nella costruzione di dighe, per le quali è noto fin da epoche antichissime, con le quali sbarra il corso di fiumi ottenendo laghi artificiali di livello costante. Le dighe, costruite di norma nei corsi d'acqua secondari e a livello variabile, sono sistemi costituiti da un braccio principale, talvolta lungo oltre 100 m, e da bracci secondari. Sono costruite con tronchi d'albero, prima abbattuti assottigliando il fusto con un'incisione circolare praticata con i denti tutt'intorno alla base e poi sfrondati accuratamente. Gli alberi provengono dai boschi vicini e vengono trasportati per mezzo di canali, che gli stessi castori scavano e che possono raggiungere la lunghezza di alcune centinaia di metri, la larghezza di 1,5 m e la profondità di 0,5 m. I castori sorvegliano continuamente le loro costruzioni e ne riparano prontamente qualsiasi cedimento o rottura. Sul bordo dell'acqua viene costruito un ricovero semisommerso, che ha la forma tipica di una capanna conica le cui dimensioni esterne possono raggiungere 6 m di diametro e 1,5 m di altezza. Alcune gallerie subacquee permettono di accedere alla tana, che all'interno presenta un laghetto, piazzole intermedie e altre vie di accesso a una zona asciutta. Questa ha un pavimento foderato di trucioli e presenta un'apertura di ventilazione sul tetto. Connessa alla tana c'è una camera di dispensa. Durante l'inverno i castori non vanno in letargo e, sebbene si mostrino raramente all'aperto, continuano a restare attivi nelle tane. Gli adulti sopravvivono quasi esclusivamente a spese del grasso accumulato d'estate, mentre i giovani si cibano di rami messi in dispensa nella stagione favorevole. In alcuni luoghi, dove i castori erano perseguitati dall'uomo, le tane non erano costruite in forma di capanne ma come buche scavate nelle rive dei fiumi. Tuttavia dopo l'adozione di misure protettive i castori hanno ripreso a costruire capanne. A onta della loro organizzazione, i castori mostrano un comportamento sociale poco sviluppato. Il lavoro di gruppo è probabilmente coordinato su basi innate e ciascun membro lavora indipendentemente dagli altri, pur intervenendo in modo appropriato nelle opere comuni, come le costruzioni e le riparazioni. Il repertorio di segnali del castoro è piuttosto scarso e lo scambio di comunicazione fra i membri del gruppo è povero: i segnali che si conoscono sono quello di allarme, effettuato battendo la coda sull'acqua e udibile a grande distanza, e le marcature odorose lasciate su pallottole di fango e escrementi per mezzo di ghiandole sottocaudali (castoreo), che potrebbero delimitare i confini territoriali delle singole famiglie o avere funzione di richiamo sessuale.

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