catalèssi (medicina)

Indice

(anche catalessìa), sf. [sec. XVIII; dal latino tardo catalepsis, risalente al greco katálēpsis, da katalambánō, prendere, afferrare].

1) Comune, stato di morte apparente: cadere in catalessi.

2) In neuropsichiatria, stato in cui il paziente appare irrigidito, a occhi chiusi, non risponde ai richiami e non reagisce agli stimoli; la contrazione volontaria dei muscoli è assente e la coscienza è sospesa o crepuscolare. La catalessi è sintomo frequente dell'epilessia, dell'isteria, della schizofrenia e dello stato di ipnosi profonda. È pure nota una catalessi cerebellare, legata a lesioni del cervelletto, in cui si osserva una capacità di mantenere a lungo gli arti immobili nella posizione, anche molto incomoda, loro impartita. In particolare, la catalessi medianica o ipnotica è lo stato di totale o parziale sospensione delle funzioni organiche indotto volontariamente su se stessi da determinati individui (yogi, fachiri, ecc.).

3) In etologia, reazione difensiva di immobilizzazione determinata per via riflessa in situazioni di pericolo, nota anche come acinesia. Alcuni uccelli possiedono particolari gridi di allarme che inducono la catalessi nei nidiacei. Il comportamento di catalessi è presente anche nei cuccioli dei carnivori che vengono trasportati con la bocca dalla madre. In questo caso l'immobilizzazione del cucciolo ha valore di sopravvivenza perché, se il cucciolo si agitasse, la madre potrebbe essere indotta a stringere la presa, provocando dolore al piccolo il quale, agitandosi ancora di più, potrebbe innescare una reazione a catena che gli sarebbe fatale. Negli Insetti e altri Artropodi, reazioni di catalessi sono note come tanatosi.

4) Nella logica stoica, criterio di verità fondato sulla fantasia catalettica.

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