Definizione

sm. [sec. XIX; da censire]. Rilevazione completa della consistenza numerica e dei caratteri di un certo universo statistico. Il censimento demografico, in particolare, è una rilevazione dello stato della popolazione di un dato Paese in un dato momento. Suoi caratteri fondamentali sono l'universalità, la simultaneità e la periodicità. È infatti una rilevazione diretta, riferita simultaneamente a tutti coloro che in un certo istante di tempo vivono in un dato territorio, effettuata di solito a intervalli regolari.

Cenni storici

Si hanno notizie di censimento eseguiti fin nell'antichità più remota, a scopi prevalentemente fiscali o militari, dai Babilonesi, dai Cinesi, dagli Egizi, dagli Ebrei, dai Greci e, soprattutto, dai Romani. Il più antico censimento di cui si conoscano i risultati è quello tramandato dal Vecchio Testamento ed effettuato da Mosè intorno al sec. XIII a. C. nel deserto del Sinai; nei Libri di Samuele si ricorda inoltre il censimento ordinato da David intorno al 1000 a. C. I census romani, pare iniziati da Servio Tullio nel 555 a. C., erano molto simili a quelli moderni sia per gli scopi, sia per la complessa ed evoluta tecnica con cui erano effettuati, sia per il loro contenuto intrinseco. Nel Medioevo i censimenti caddero in disuso e furono sostituiti da indagini frammentarie per scopi limitati. Solo nella Repubblica Veneta si ebbero ancora esempi di censimento della popolazione, come quelli relativi alle città di Corone e Mordone (1311) e a Venezia stessa (1338). Il primo censimento, nel senso moderno del termine, fu eseguito negli Stati Uniti d'America nel 1790, ma fu nel sec. XIX che la pratica di rilevazioni complete e periodiche dello stato della popolazione si diffuse in tutta Europa. In Italia il primo censimento demografico è stato effettuato nel 1861; nel 1871 fu stabilita una periodicità decennale e in effetti furono tenuti censimenti nello stesso 1871 e nel 1881. Nel 1891 il censimento non fu, però, effettuato per difficoltà di carattere finanziario. Successivamente si ebbero i censimenti del 1901, 1911, 1921, 1931. Nel 1930 la periodicità fu abbreviata a un quinquennio, per cui fu effettuato un censimento nel 1936. A causa del secondo conflitto mondiale non si tennero più censimenti fino al 1951; in seguito si ripristinò la periodicità decennale, così che i censimenti successivi risalgono agli anni 1961, 1971, 1981, 1991 e 2001.§ Negli attuali censimenti demografici italiani l'unità di rilevazione è costituita dalle famiglie e dalle convivenze, anziché dai singoli individui. La rilevazione, pertanto, viene effettuata, invece che con le cartoline (o schede) individuali, con appositi moduli denominati fogli di famiglia (o di convivenza), in cui vengono registrate tutte le notizie relative ai componenti di una stessa famiglia o convivenza. Scopo del censimento è sia di accertare la consistenza della popolazione residente o presente in un dato territorio alla precisa data della rilevazione, sia di investigarne alcuni caratteri fondamentali quali sesso, stato civile, data e luogo di nascita, livello di istruzione, professione, ecc. Attraverso il censimento possono inoltre essere rilevati il tipo di località abitato (centro abitato, nucleo abitato o case sparse) nonché il tipo di abitazione e le sue caratteristiche. Spesso, inoltre, ai censimenti demografici sono abbinate indagini speciali, come, per esempio, quella sulla fecondità della donna.

Classificazione

Oltre ai censimenti demografici vengono effettuati in Italia anche censimenti economici, in particolare quelli dell'agricoltura e dell'industria e del commercio. La prima rilevazione censuaria sulla consistenza del bestiame risale agli anni 1867-69. Nel 1930 fu eseguito anche un censimento delle aziende agricole mentre il primo censimento generale dell'agricoltura si ebbe nel 1961 e il secondo nel 1970. Censimenti generali dell'industria e del commercio sono stati effettuati nel 1927, nel 1937-39, nel 1951, 1961, 1971, 1981 e 1991. Oggetto di questi ultimi sono la rilevazione, in ciascun comune, della consistenza numerica delle ditte e delle unità locali, della forma giuridica e dell'attività economica delle ditte stesse, del personale addetto, dei motori installati, ecc.

Diritto

Secondo il diritto italiano, i censimenti vengono disposti di volta in volta per legge. Per il censimento della popolazione l'unità di rilevazione è, in primo luogo, come si è detto, la famiglia, ossia l'insieme delle persone abitualmente conviventi e che hanno un'unica economia, legate fra loro da vincoli matrimoniali o di parentela o di affinità; in secondo luogo la convivenza, ossia l'insieme di persone conviventi o coabitanti per motivi vari, religiosi o d'istruzione o cura o lavoro o navigazione (art. 1 D.P.R. 24 settembre 1951, n. 981). Per il censimento industriale e commerciale le unità di rilevazione sono la ditta, cioè l'unità economico-giuridica costituita dall'impresa (art. 2 del decreto succitato) e l'“unità locale”, ossia il complesso industriale ed economico dove vengono prodotti i beni e servizi, quindi gli stabilimenti, gli opifici, i laboratori, i negozi.Per l'attività agricola è previsto un apposito censimento disciplinato dalla legge 31 gennaio 1969, n. 14, e dal D.P.R. 9 dicembre 1970, n. 1392.

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