Lessico

sm. [sec. XX; dim. di centrale (sf.)].

1) Impianto di telefonia privata, utilizzato da fabbriche, uffici, ospedali, ecc., che interconnette gli utenti di una rete telefonica locale, intesa come estensione della rete pubblica. In molti casi l'accesso ai vari utenti è possibile attraverso sistemi di selezione passante.

2) Nelle centrali telefoniche pubbliche, è detto comunemente centralino un complesso di posti di operatore attraverso i quali vengono svolti particolari servizi (selezione manuale di utenti, informazioni, assistenza, ecc.).

3) Centralino citofonico, dispositivo centralizzato di comando e supervisione dell'impianto citofonico di caseggiati. Si compone di un riquadro sistemato a muro o a tavolo, completo di una serie di tasti e segnalazioni ottiche che permettono all'operatore (l'addetto alla custodia o al portierato) di rilevare una chiamata proveniente da un'abitazione o da un visitatore alla porta del caseggiato, nonché di rispondere con l'apposito microtelefono, e di azionare, se necessario, un telecomando per l'apertura della porta. I centralini citofonici più perfezionati possono consentire anche una comunicazione telefonica fra due diverse abitazioni tramite i relativi citofoni, con l'intervento dell'operatore su richiesta dell'utente chiamante.

Centralino: modalità di funzionamento

Generalmente gli utenti dei centralini telefonici privati, specie se superano la decina, fanno capo a un “posto di operatore” che provvede a ricevere le comunicazioni dalla rete telefonica pubblica e a inoltrarle all'utente del centralino cui sono destinate . Inoltre, nell'ambito del centralino, più utenti possono venire abilitati a collegarsi con la rete telefonica pubblica direttamente o tramite l'operatore. Le chiamate interne possono invece essere inoltrate direttamente dall'utente, con la tastiera o il disco combinatore del proprio telefono. I centralini privati consentono dei criteri di funzionamento più complessi di quelli relativi alla telefonia pubblica. In particolare sono possibili questi servizi: trasferimento di comunicazioni provenienti dalla rete pubblica ad altro utente del centralino privato, mediante un apposito tastino detto di trasferta o di richiamata; blocco delle comunicazioni verso la rete urbana o verso la rete telefonica teleselettiva: solo determinati utenti possono così venire abilitati a questi servizi; chiamata diretta dell'operatore di servizio con la semplice pressione di un apposito tasto; memoria di selezione: alcuni utenti possono avere a disposizione un dispositivo corredato di un certo numero di tasti (anche 30 e più) ognuno dei quali permette la selezione di un determinato utente; servizio di conferenza: in caso di necessità di consultazione tra più utenti del centralino, questi possono venir disposti fra loro in collegamento telefonico diretto; inserzione dell'operatore (segnalata da un tono acustico) in caso di chiamata urgente dalla rete pubblica; selezione passante, mediante la quale l'utente esterno può comandare con la propria selezione anche gli organi del centralino senza interessare l'operatore (ciò è particolarmente utile in caso di comunicazioni teleselettive dato che, se l'utente interno è occupato, non viene inviato il criterio di risposta e per conseguenza non si ha tassazione della chiamata).

Centralini elettromeccanici

A seconda della potenzialità esistono diversi tipi di centralini: i centralini con comando a tasti o relè che permettono l'interconnessione di un numero variabile da 2 a 10 utenti ca. e 1 o 2 linee esterne, generalmente senza l'intervento dell'operatore; i centralini a relè, per capacità da 6 a 30 utenti interni e 2-4 linee esterne, che vengono comandati dagli impulsi del disco combinatore (è previsto un operatore con una “console” di comando e supervisione del servizio); i centralini a coordinate, a comando cosiddetto crosspoint, che possono servire da una cinquantina a un centinaio di utenti (l'operatore interviene con un apposito posto di lavoro dotato spesso di tavolo di servizio); i grandi centralini serviti da più operatori disposti a più tavoli di servizio, che consentono di interconnettere anche qualche migliaio di utenti. In questi impianti viene di solito adottato il sistema della selezione passante; può esistere inoltre anche una rete privata di interconnessione fra più centralini variamente dislocati. Si impiega generalmente la tecnica di commutazione “passo-passo” con selettori a motore o la tecnica crosspoint. La tecnica passo-passo offre una notevole flessibilità in caso di ampliamenti e modifiche e comporta una manutenzione alla portata anche di personale non molto specializzato. Le tecniche crosspoint permettono di ottenere centralini più compatti, minori interventi di manutenzione (anche se con personale di alta specializzazione), una commutazione molto più rapida e un montaggio modulare che facilita l'esecuzione degli ampliamenti di numerazione.

Centralini elettronici

I progressi della microelettronica hanno portato a una completa rivoluzione nell'ambito dei centralini telefonici, che servono un numero sempre più grande di utenti, hanno dimensioni sempre più piccole ed esplicano un gran numero di nuove funzioni. I nuovi centralini basati su microprocessore vengono comunemente indicati con la sigla PABX (Private Automatic Branch Exchange) e sono distinti in due categorie principali, quella dei centralini sino a 100 utenti e quella dei centralini per un numero superiore, in pratica sino a 5000 utenze. La prima classe è costituita da centralini che pur governati da un microprocessore fanno ancora uso di relè elettromeccanici e utilizzano le tecniche di commutazione a divisione di spazio. Tra i servizi forniti sono particolarmente importanti: la selezione passante, per cui un utente esterno può selezionare direttamente un qualsiasi numero interno dopo aver selezionato il numero urbano del centralino stesso; la selezione abbreviata dell'utente esterno desiderato con la memorizzazione in codice di un certo numero di utenti esterni; l'abilitazione dei diversi posti telefonici interni a effettuare o a non effettuare telefonate interurbane con prefissi telefonici definiti e modificabili; il conteggio degli scatti con appositi contatori; la registrazione dei numeri telefonici chiamati con totalizzazione del tempo di conversazione; il collegamento di due utenti interni e uno esterno contemporaneamente (collegamento in conferenza); la chiamata a gruppi per cui l'organo di governo del centralino si fa carico di effettuare la ricerca, in un determinato ordine, di un numero libero nell'ambito di un insieme di numeri corrispondenti a un dato gruppo di utenti interni; la prenotazione automatica di una comunicazione, per cui se un numero selezionato viene trovato occupato il sistema di governo del centralino pone la comunicazione in attesa e si fa carico di instradarla non appena il numero stesso si libera; la possibilità per l'utente che si sposti momentaneamente in un altro ufficio di farsi seguire a un altro numero interno facendo instradare tutte le chiamate del vecchio al nuovo numero (criterio follow-me); risposta per un assente, per cui tutti gli utenti di un determinato gruppo possono rispondere dal proprio apparecchio per conto di un componente del gruppo momentaneamente assente. La seconda classe di centralini si contraddistingue per essere costituita da elementi completamente elettronici e per l'uso non più delle tecniche di commutazione a divisione di spazio, ma di quelle a divisione di tempo. I PABX degli anni Novanta, della prima e della seconda classe, tendono inoltre a integrare tutte le nuove funzioni dei centralini con quelle di una segreteria elettronica diffusa capillarmente. Nei sistemi più complessi ma comunque estremamente semplici da utilizzare, il PABX fornisce un complesso sistema di messaggistica vocale che non si limita alla memorizzazione dei messaggi, ma li distribuisce all'ora e alle persone desiderate, risponde alle chiamate telefoniche guidando in modo automatico l'accesso del chiamante ai servizi dell'organizzazione servita dal centralino, segnala e riferisce le chiamate ricevute, ricorda gli impegni nel corso di una giornata. Nella funzione “casella vocale” offre la possibilità di lasciare contemporaneamente messaggi a una o più persone, anche in differita, e di ascoltare i messaggi contenuti nella propria casella vocale. Nella funzione “servizio informazioni” fornisce automaticamente ai chiamanti esterni le informazioni più frequentemente richieste sostituendo in pratica nelle ore di punta, o in caso di assenza del centralinista, il centralinista stesso. Nella funzione “segreteria telefonica” consente al titolare di un qualsiasi numero interno, assente od occupato, di predisporre sul proprio telefono un servizio di risposta automatica alla chiamata. I messaggi ricevuti con il servizio di “risposta a una chiamata” possono poi essere deviati ad altre caselle, mantenuti o cancellati. Date le sue caratteristiche un unico centralino elettronico può servire in uno stesso edificio più utenze private fra loro ben distinte e ciascuna con un ambito di utenti precisamente circoscritto e ampliabile in modo preordinato. Inoltre i centralini elettronici privati possono essere incorporati di fatto nelle centrali telefoniche pubbliche, soprattutto in quelle addette al servizio di grossi edifici commerciali delle grandi città. Si sono diffusi pertanto i cosiddetti servizi centrex che riservano parte dell'equipaggiamento telefonico al servizio privato consentendo nello stesso tempo un facile inserimento nella rete telefonica nazionale per il traffico uscente dai ed entrante nei centralini. La tecnica di commutazione integralmente elettronica negli anni Ottanta ha ampliato il servizio centrex nel senso di dotare tra l'altro i centralini anche di terminali per lo smistamento del traffico telegrafico e di dati.

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