centrismo

sm. [sec. XX; da centro]. Formula politica con la quale si indica un'alleanza parlamentare o di governo fra partiti che non fanno parte delle opposte ali dello schieramento politico. Tale termine può venire usato in senso polemico anche per indicare i contenuti di una politica moderata, o addirittura immobilista, che può essere realizzata da un governo monocolore. In Italia il centrismo ha trovato un esempio significativo nel dicembre 1947, dopo l'esclusione dei socialisti e dei comunisti dal governo (avvenuta nel maggio precedente) e la fine del tripartito, con il quarto governo De Gasperi, cui parteciparono, oltre a rappresentanti democratici cristiani, gli esponenti liberali, socialdemocratici e repubblicani. Tale coalizione, che vinse le prime elezioni politiche del 18 aprile 1948 (in cui la DC raggiunse il 48,5% dei voti), ha caratterizzato la lotta politica sino al centro-sinistra e all'assunzione di dirette responsabilità ministeriali da parte dei socialisti con il primo governo Moro (4 dicembre 1963). Le successive esperienze centriste (e, in particolare, il secondo governo Andreotti, del 1972, formato da democristiani, socialdemocratici e liberali, con l'appoggio esterno dei repubblicani) hanno avuto carattere transitorio e breve durata.

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