centum

agg. latino (propriamente, cento, con la classica pronuncia velare della c) usato per designare le lingue indeuropee in cui le originarie consonanti palatali (indicate con i segni k, kh, g, gh) si sono sviluppate come velari, distinguendosi così dalle altre lingue dette satem (avestico, cento) in cui le stesse palatali sono continuate da suoni di tipo sibilante. Sono lingue centum il latino, l'osco-umbro il greco le lingue celtiche, le lingue germaniche, l'ittita cuneiforme, il tocarico. Il numero cento nell'originaria forma indeuropea presentava una palatale iniziale (Kṃtó-m). Per ricondurre quindi una velare delle lingue centum a una palatale indeuropea, occorre che a essa corrisponda nelle lingue satem un suono di tipo sibilante: è il caso di latino decem (dieci), greco déka, irlandese deich, gotico taíhun, tocarico A çäk, tocarico B çak, che trovano corrispondenza in indiano antico dáça, avestico dasa, armeno tasn, albanese djetë, lituano dêszimt, paleoslavo desetí. Viceversa quando a una velare delle lingue centum corrisponde una velare delle lingue satem si dovrà postulare un'originaria velare indeuropea: latino cruor (sangue), greco kréas (carne), irlandese crú (sangue) alto-tedesco antico hrāo (crudo) hanno corrispondenza in indiano antico kravís (sangue), avestico xrūrō (assetato di sangue), lituano kraûjas (sangue), paleoslavo krŭví (sangue), e quindi si dovrà ricostruire una base indeuropea con una velare semplice kreu-. In un primo tempo si era ritenuto che i gruppi delle lingue centum e satem dovessero corrispondere ad antiche divisioni dialettali dell'indeuropeo, ma la scoperta di nuove lingue come l'ittita e il tocarico, che pur facendo parte dell'area indeuropea orientale sono di tipo centum, ha fatto cadere questa supposizione.

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