Lessico

sm. [sec. XIII; dal greco kýknos, tramite il latino cycnus e più tardi cygnus].

1) Nome degli Uccelli Anseriformi della famiglia degli Anatidi appartenenti ai generi Cygnus e Chenopsis.

2) In senso fig. è frequente come termine di paragone per indicare candore, purezza, eleganza di movimenti, dolcezza di canto e simili: “splendida come l'ala del cigno” (Borgese); canto del cigno, l'ultima e spesso la più bella opera di un artista, secondo la tradizione per cui il cigno, celebrato un tempo come uccello canoro per eccellenza, intonerebbe prima di morire il suo canto più bello; per estensione, epiteto di poeti o musicisti: “Metastasio è il cigno d'Italia” (Panzini). § Le piume di cigno, morbide e delicate, variamente tinte, furono largamente usate come motivo ornamentale di indumenti femminili, specie alla fine del sec. XIX e fino ai primi anni del seguente. Attualmente sono usate quasi esclusivamente per la confezione di piumini per la cipria.

Zoologia

I cigni più noti sono il cigno reale (Cygnus olor) e il cigno selvatico (Cygnus cygnus). Di dimensioni simili (sono lunghi entrambi sino a 150 cm, con un'apertura alare di 210-215 cm), presentano da adulti un piumaggio candido, da giovani invece mostrano una colorazione grigio-brunastra. Nel cigno reale il becco è arancione, con un tubercolo nero alla base; il tubercolo manca invece nel becco, giallo e nero, del cigno selvatico. Il collo, tenuto inarcato dal cigno reale, è invece mantenuto diritto dal cigno selvatico. Il cigno selvatico emette di frequente un richiamo simile a uno squillo di tromba, per cui è detto anche “musico”; il cigno reale, invece, rimane quasi sempre silenzioso. Entrambe le specie sono spiccatamente gregarie, tranne che nel periodo riproduttivo, quando i branchi si suddividono in coppie. Le uova vengono deposte su un nido voluminoso e rozzo fatto di materiali vegetali, covate dalla femmina ma sorvegliate anche dal maschio. Allo stato selvatico le due specie si rinvengono, durante il periodo estivo, nell'Europa e nell'Asia settentrionale, da dove migrano verso sud all'approssimarsi dell'inverno; assai frequentemente entrambe sono tenute in cattività o semicattività in laghetti e corsi d'acqua di parchi pubblici e privati, in tutto il mondo. Il cigno selvatico è presente, come svernate, anche negli Stati Uniti. Altra specie è il cigno minore (Cygnus columbianus), di dimensioni più ridotte (122 cm di lunghezza e 185 cm di apertura alare), che si distingue per il becco meno estesamente colorato in giallo. La sua distribuzione comprende l'Eurasia e anche Alaska e Canada (dove nidifica) e Stati Uniti (dove sverna). Proprio dell'America meridionale è il cigno dal collo nero (Cygnus melanocoryphus), contraddistinto appunto da collo e testa neri, contrastanti con il resto del corpo che è bianco, e dalla fascia rossa che attraversa la regione oculare. Dell'America settentrionale è invece il cigno trombettiere (Cygnus buccinator), simile al cigno selvatico ma con becco completamente nero. Tipico dell'Australia e della Tasmania è il cigno nero (Chenopis atrata=Cygnus atratus), caratterizzato da piumaggio bruno scuro o nero, collo lungo e sottile, becco rosso con una macchia bianca all'apice; anche questa specie, a motivo della sua grande bellezza, compare molto spesso nei parchi e nei giardini zoologici.

Simbologia

Gli Indiani dell'epoca vedica consideravano il cigno simbolo del Sole; nella mitologia greca diversi eroi hanno in comune la metamorfosi in un cigno: un figlio di Ares ucciso da Eracle; un figlio di Posidone ucciso da Achille; un figlio di Apollo suicida; un re dei Liguri addolorato per la morte dell'amico Fetonte.

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