cimurro

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sm. [sec. XIV; dall'ant. francese chomoire, moccio, malattia dei cavalli].

1) Malattia infettiva dei Canidi, fortemente contagiosa, detta anche malattia di Carré, proveniente dall'Asia o dall'America Meridionale, comparsa in Europa nel 1761 e diffusa in tutto il mondo in proporzione alla densità degli animali recettivi. È sostenuta da un virus del genere Morbillivirus appartenente alla famiglia Paramyxoviridae, di forma sferica (ma a volte assume forma filamentosa). Il virus può essere distrutto da sali di ammonio quaternario, fenolo e formalina ma si mantiene vivo a una temperatura di -70 ºC anche per anni; può colpire indifferentemente tutti gli organi dell'animale presentando quindi una sintomatologia fortemente variabile. La trasmissione del virus avviene per via aerogena e ne sono colpiti i Canidi, il dingo, il tasso, la donnola, il coiote, il procione, l'ermellino, la martora, il furetto. La sintomatologia, pur presentando dati costanti, quali la temperatura, lo scolo mucopurulento nasale e oculare, cui può seguire broncopolmonite o gastroenterite, è polimorfa. Si può avere infatti una forma cutanea con esantema petecchiale, inizialmente diffuso alla regione addominale ma che può espandersi a tutto il corpo; una forma respiratoria con scolo mucopurulento nasale, tosse, bronchite e broncopolmonite; una forma intestinale con enterite catarrale spesso emorragica; una forma paralitica con contrazioni miocloniche dei gruppi muscolari dei masseteri delle cosce, delle spalle, distrofia muscolare, specialmente del treno posteriore e una paraparesi che si aggrava sino alla tetraplegia del tipo flaccido e infine una forma mista respiratoria e gastroenterica. La vaccinoterapia è la forma di terapia usualmente praticata all'inizio della malattia ma si usano anche antibiotici o sulfamidici per tenere sotto controllo i germi d'irruzione secondaria; tuttavia la terapia è variabile a seconda degli organi colpiti. La profilassi si ottiene con la vaccinazione che va praticata dopo che sono finiti gli effetti della immunità passiva trasmessa dalla madre, in genere 7-8 settimane dopo la nascita con una ripetizione a distanza di un mese e successivamente una volta l'anno per i primi cinque anni. In casi particolari in cui si sospetti la possibilità di un contagio, prima della vaccinazione è necessario praticare delle gammaglobuline.

2) Per estensione, scherzoso, forte raffreddore.

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