coccidioidomicòsi

sf. [da Coccidioides +-micosi]. Forma morbosa che colpisce in prevalenza l'uomo (sono note localizzazioni in alcune specie animali), provocata da Coccidioides immitis. L'infezione si contrae inalando polveri contaminate ed è diffusa soprattutto nella parte occidentale degli Stati Uniti. Ne esistono due forme: una respiratoria, non grave, che si manifesta come una bronchite o una polmonite; e una disseminata, che comincia come la respiratoria e poi si estende alla pelle, ai linfonodi, a numerosi visceri e al cervello, avendo spesso un esito fatale nonostante la terapia con farmaci specifici antifungini (ketoconazolo, anfotericina B).§ La malattia colpisce anche bovini, equini, ovini, suini, cani e gatti. Nei bovini, nel cavallo e negli ovini la coccidioidomicosi ha un carattere benigno interessando i linfonodi mediastini posteriori e bronchiali. Nei cani si riscontrano molti casi; le razze boxer, dobermann e pinscher sembra siano le più ricettive alla malattia. L'infezione può essere benigna e il cane la supera con facilità. Nelle forme acute con mortalità elevata si riscontrano lesioni ai polmoni e ai linfonodi toracici e alle ossa. Talvolta si nota pericardite, ascite, granulomi in sede epatica, renale e splenica.

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