coincidènza

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; da coincidere].

1) Il casuale o inatteso verificarsi di due fatti o circostanze nello stesso tempo: si videro per una strana coincidenza; una felice coincidenza gli permise di conoscerla. In particolare, corrispondenza di orario negli arrivi e nelle partenze di treni, aerei o altri mezzi pubblici, che permette ai viaggiatori di proseguire cambiando linea: perdere, trovare la coincidenza.

2) In genetica, coefficiente di coincidenza, il rapporto tra le frequenze di doppio scambio osservate e quelle attese tra almeno tre geni localizzati sullo stesso cromosoma.

3) In acustica, effetto di coincidenza, effetto caratteristico di pannelli o tramezzi posti in vibrazione da onde sonore incidenti, per cui, per ogni frequenza superiore a un dato valore critico, esiste un dato angolo di incidenza per il quale è massima l'ampiezza di vibrazione del pannello.

4) In fisica nucleare, evento che consiste nell'attraversamento contemporaneo di più rivelatori da parte di una stessa particella, oppure dall'attraversamento contemporaneo di più rivelatori da parte di particelle diverse o da una combinazione prestabilita dei due casi. Circuito di coincidenza, circuito elettronico che segnala l'evento fornendo in uscita un segnale U ogni volta che i segnali di ingresso A e B provenienti dai rivelatori sono temporalmente coincidenti o sono separati da un intervallo di tempo inferiore a un valore T, detto tempo risolutivo del circuito di coincidenza. Il tempo risolutivo dipende dalla durata e dalla forma d'onda dei segnali di ingresso oltre che dal circuito; per segnali di durata trascurabile, i valori di T ottenibili in pratica sono normalmente nel campo del microsecondo e per circuiti di coincidenza molto veloci possono scendere al nanosecondo. La coincidenza può essere doppia se il circuito ha due ingressi; più in generale si possono avere coincidenze triple e multiple se la condizione di coincidenza è estesa a tre o più segnali inviati ad altrettanti ingressi. I circuiti considerati registrano l'effettiva coincidenza temporale dei segnali; quando più in generale si è interessati a studiare la correlazione temporale di due eventi, si può aggiungere una linea di ritardo in uno dei canali di ingresso ottenendo così una coincidenza ritardata. Una caratterizzazione quantitativa delle prestazioni di un circuito di coincidenza è fornita dalla sua curva di risoluzione, che esprime la probabilità D(t) che vi sia un segnale di uscita quando la separazione temporale degli eventi è t. Tale probabilità tende a un valore non nullo Dc per t elevato a causa delle cosiddette coincidenze casuali. Si definiscono efficienza del circuito di coincidenza l'ordinata massima Dm della curva di risoluzione e potere risolutivo la sua semilarghezza a metà altezza. Analoghi ai circuiti di coincidenza, da cui possono essere ottenuti mediante piccole modifiche, sono i circuiti di anticoincidenza, nei quali non si ha segnale di uscita se è presente un segnale a tutti gli ingressi

Filosofia

Il concetto di coincidenza fu approfondito da Cusano, il quale pone in Dio la coincidentia oppositorum, cioè l'unità di tutto il molteplice. Il concetto fu ripreso da Böhme, che considerava Dio come il fondamento del bene e anche del male, della luce e delle tenebre; da Giordano Bruno, che nell'Uno vedeva l'infinita molteplicità; da Schelling, che riteneva Natura e Spirito coincidenti nell'Assoluto; e infine da Hegel, che definiva l'Autocoscienza “compenetrazione dell'universale e dell'individualità”.

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