colecistite

sf. [cole-+cistite]. Infiammazione della colecisti, osservabile nella maggior parte dei casi come complicanza di una calcolosi biliare, in conseguenza di un'ostruzione del dotto cistico da parte di un calcolo. Può essere acuta o cronica. La sintomatologia della colecistite acuta comprende coliche biliari con dolore al quadrante addominale superiore destro, spesso irradiato alla scapola destra, accompagnato da nausea, vomito, febbre inizialmente modesta, leucocitosi, a volte ittero. La colecistite cronica può stabilirsi in seguito ad attacchi ripetuti di colecistite acuta oppure può insorgere cronicamente con riacutizzazioni periodiche. È mantenuta quasi sempre dalla presenza di calcoli, anche se non è facile stabilire nel singolo caso quale delle due manifestazioni sia la primitiva e quale la secondaria perché, in genere, si forma un circolo vizioso. La sintomatologia comprende crisi dolorose, elevazione febbrile, cefalea, vertigini, dispepsia e sonnolenza. La diagnosi, nella forma sia acuta sia cronica, è agevole grazie alle informazioni offerte dall'ecografia. Nei casi dubbi ci si avvale della colescintigrafia e della TAC La terapia prevede il ricovero ospedaliero nelle forme acute gravi. La terapia definitiva consiste nell'intervento di colecistectomia, che sarà pressoché immediato nei casi più gravi o procrastinabile in quelli che rispondono alla terapia antibiotica. Anche le forme di colecistite cronica sintomatica sono di pertinenza chirurgica.

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