compatibilità

Indice

Lessico

sf. [sec. XVIII; da compatibile]. L'esser compatibile, di cose che possono stare insieme; conciliabilità. In particolare: in logica matematica, compatibilità di due teorie, la proprietà di poter essere incluse come parti in unica teoria non contraddittoria; si dice, anche, che le teorie sono compatibili. Più in generale, in matematica, il termine può essere usato come sinonimo di coerenza, non contraddittorietà (per esempio, compatibilità di un sistema di assiomi), o di possibile, che ammette soluzioni (per esempio, compatibilità di un sistema di equazioni). In farmacologia, proprietà di un farmaco di poter essere somministrato contemporaneamente ad altri farmaci conservando intatta e inalterata la sua efficacia terapeutica, senza dar luogo a effetti secondari indesiderabili; in biologia, proprietà di alcuni tipi di emazie di poter essere trasfuse senza pericolo di emolisi. In telecomunicazioni, nella registrazione e riproduzione dei suoni, attitudine a riprodurre con uno stesso apparato registrazioni sia monofoniche sia stereofoniche. Nella ricezione di programmi radiofonici ha significato analogo.

Elettrotecnica

Per compatibilità elettromagnetica si intende la capacità di un dispositivo di funzionare correttamente nell'ambiente elettromagnetico in cui è inserito, senza disturbare l'ambiente stesso provocando delle interferenze (EMI), a causa dei campi elettrici e magnetici dovuti sia alle variazioni di tensione sia a quelle di corrente che si verificano all'interno del dispositivo. Il problema della compatibilità elettromagnetica o EMC ne implica altri due: quello dell'emissione (EMI) e quello dell'immunità o suscettibilità (EMS). Le norme EMC sulle emissioni impongono dei limiti all'ampiezza dei segnali prodotti da un dispositivo, mentre quelle sulla suscettibilità elencano i livelli massimi di interferenza elettromagnetica che un apparato può recepire continuando a funzionare regolarmente. Le norme definiscono un livello di compatibilità, cioè il livello di disturbo massimo stabilito applicabile a un dispositivo, apparecchiatura o sistema funzionante in condizioni particolari. In pratica, il livello di compatibilità elettromagnetica non è quello massimo in assoluto, ma un livello che ha bassa probabilità di essere superato. I diversi dispositivi possono suddividersi in tre categorie: a) i cosiddetti prodotti di classe A, utilizzati in ambito industriale o commerciale; b) i prodotti di classe B, destinati a uso privato; c) i prodotti costruiti per uso militare. Per ciascuna di queste categorie di prodotto è stato definito un valore massimo e medio dei disturbi, in termini di campo elettrico, consentiti alle diverse frequenze. Le emissioni radiate debbono essere misurate con un'antenna polarizzata sia orizzontalmente sia verticalmente, per apparecchi di classe A, a 10 m di distanza dall'apparecchiatura, per quelli della classe B, a 3 metri. Mentre fino al 1995 le normative erano consigliate, a partire dal 1996 sono state rese obbligatorie, uniformandole nell'ambito dell'Unione Europea, secondo le direttive n. 89/336 emanate in tema di compatibilità elettromagnetica. Le tecniche di soppressione dei disturbi possono variare anche sensibilmente da caso a caso, a seconda delle caratteristiche del disturbo da rimuovere. È quindi importante conoscere esattamente le caratteristiche dell'interferenza da abbattere, ovvero la sua ampiezza e lo spettro di frequenza caratteristico. Esistono infatti disturbi di tipo impulsivo o continuo, a insorgenza casuale o mista; a seconda dell'estensione in frequenza, è necessario poi distinguere fra emissione a frequenza costante (con spettro a singola riga) ed emissioni a larga banda (con spettro esteso). La propagazione può avvenire nell'aria oppure, per conduzione, lungo una linea elettrica, come nel caso di disturbi presenti sulla linea elettrica alternata alla quale sono connesse tutte le comuni apparecchiature elettriche di tipo fisso. Il meccanismo di conduzione rappresenta il principale tipo di propagazione dei disturbi per frequenze inferiori a 30 Mhz. Per sopprimere disturbi di questo tipo si può utilizzare un elemento in serie ad alta impedenza (induttore), uno in parallelo a bassa impedenza (condensatore), oppure una combinazione dei due. Talvolta, invece, può essere necessario modificare la stessa filosofia di progetto a livello circuitale e/o a livello di sistema.

Informatica

Caratteristica dei sistemi di elaborazione per cui un sistema può accettare ed elaborare dati preparati da un altro sistema, detto appunto compatibile, senza bisogno di conversioni o modificazioni. La compatibilità riguarda sia l'hardware dei sistemi, cioè l'organizzazione e la struttura delle istruzioni, dei collegamenti e dei dispositivi, sia il software, cioè i sistemi operativi e i programmi in genere. La tendenza è verso la più ampia compatibilità non solo nell'ambito dei sistemi di una stessa casa costruttrice, ma anche nei confronti di sistemi analoghi di altre case.Il concetto si va ormai estendendo a quello di interoperabilità, indicando con ciò la possibilità che sistemi eterogenei possano cooperare attraverso interfacce e linguaggi di comunicazione o di descrizione dei dati indipendenti dagli specifici linguaggi.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora