compressióne

sf. [sec. XIV; dal latino compressĭo-ōnis]. Atto ed effetto del comprimere. Fig., oppressione, costrizione: “Non ci erano tra noi... quelle compressioni che rendono la vita intollerabile” (De Sanctis). Con sensi più specifici: A) in fisica, azione che si esercita effettuando una pressione su un corpo in modo da farne diminuire il volume; in genere è riferita ai fluidi comprimibili, cioè agli aeriformi. B) Nelle costruzioni e in meccanica, sforzo normale di segno negativo, in opposizione a trazione, sforzo normale di segno positivo. C) Nei motori alternativi, rapporto di compressione, rapporto fra il volume massimo e il volume minimo della camera di scoppio. Il suo valore varia in media fra 8:1 e 10:1 nei motori a benzina, e fra 18:1 e 20:1 nei Diesel; un rapporto di compressione elevato è indice di un'elevata potenza specifica del motore. D) Nelle telecomunicazioni, compressione di dinamica, limitazione delle escursioni di livello di un segnale relativo alla trasmissione di informazioni. E) In informatica, operazione consistente nella riduzione della dimensione di un file allo scopo di risparmiare spazio su disco o di rendere più breve il tempo di trasmissione in caso di trasferimento tra elaboratori diversi. La compressione, operata da appositi programmi, definiti appunto di compressione, è applicata di solito a file grafici o di suono, per il fatto che in genere hanno dimensioni rilevanti. Un file compresso va riportato nella forma originaria, per poterlo utilizzare, e perciò deve subire un processo di decompressione, eseguito sempre con lo stesso programma. Esistono diversi formati di compressione che si riconoscono dall'estensione che reca il file.

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