condizionale

Indice

Lessico

agg. e sm. e f. [sec. XIV; dal latino tardo conditionalis, da conditío -ōnis, condizione].

1) Agg., che è soggetto a una condizione, che esprime una condizione: sospensione condizionale della pena (o la condizionale, sf.); modo condizionale (o il condizionale, sm.), modo finito del verbo che esprime uno stato o un'azione subordinandola a un'altra. In particolare, in filosofia, giudizio o proposizione in cui il predicato si presenta in dipendenza dell'enunciazione del soggetto. Si dice condizionale anche il sillogismo categorico, quando è formato da proposizioni condizionali: “Se Dio non avesse la bontà, sarebbe imperfetto. Ma Dio è perfetto. Quindi Dio possiede la bontà”.

2) Sf., condizione: porre una condizionale prima di accettare.

Diritto

La sospensione condizionale della pena può essere disposta dal giudice quando si tratti di condanna alla reclusione o all'arresto per un tempo non superiore a un anno (due per i minori di 18 anni e per gli ultrasettantenni). La sospensione condizionale è ammessa solo quando, avuto riguardo alle circostanze del reato, il giudice presume che l'imputato si asterrà dal commettere nuovi reati; non può essere concessa a chi ha riportato una precedente condanna per delitto né ai delinquenti o contravventori abituali o professionali, né quando debba infliggersi una misura di sicurezza, essendo il reo persona socialmente pericolosa. La sospensione della pena ha la durata di 5 anni per un delitto; di 2 anni per contravvenzione. Se entro questi termini il condannato non commette un nuovo reato, la pena si estingue automaticamente; è revocata in caso di recidiva nello stesso reato.

Grammatica

In italiano il condizionale ha due tempi: uno semplice, presente (verrei) e uno composto, passato (sarei venuto). In latino non esiste il modo condizionale: le sue funzioni vengono normalmente espresse dal congiuntivo. Il latino sostituisce spesso il condizionale con l'indicativo nei casi in cui il condizionale italiano risulti apparente e pleonastico. L'inglese rende il condizionale italiano con una forma perifrastica formata dall'ausiliare should (passato di shall) per la prima persona singolare e plurale, e dall'ausiliare would (passato di will) per le altre persone, seguiti dall'infinito senza to: I should see (vedrei), you would see (vedresti). Il tedesco ricorre invece al congiuntivo imperfetto dell'ausiliare werden seguito dall'infinito presente per il condizionale presente (ich würde lieben, amerei), dall'infinito passato per il condizionale passato (ich würde geliebt haben, avrei amato). Si usa però anche con valore di condizionale la forma di congiuntivo imperfetto e piuccheperfetto. Per le congiunzioni condizionali e le preposizioni condizionali, vedi rispettivamente congiunzione e ipotetico.

Logica matematica

Connettivo biargomentale del calcolo degli enunciati, il cui simbolo è dato da una freccia “—→” o da un ferro di cavallo “⊃” che si legge “se..., allora...”, “implica”, “solo se”, per esempio, “se A, allora B”. In questo caso A è detto antecedente e B conseguente. La sua tavola di verità dà il valore falso solo quando A è vera e B è falsa, mentre dà il valore vero in tutti gli altri casi. Il termine condizionale così caratterizzato è sin. di implicazione materiale. In alcuni sistemi assiomatici il condizionale è assunto come connettivo primitivo mentre in altri viene introdotto mediante definizione. Per esempio, nel sistema di B. Russell e A. N. Whitehead, in cui i connettivi primitivi sono solo la negazione e la disgiunzione, il condizionale “se A, allora B” è uguale per definizione a “non A o B”, in simboli “¬ AB”.

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