congiuntivo

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Lessico

agg. [sec. XVI; latino tardo coniunctīvus, da coniungĕre, congiungere]. Che congiunge: modo congiuntivo (o il congiuntivo, sm.); giudizio congiuntivo, giudizio in cui a uno stesso soggetto sono riferiti più predicati (S è sia P sia R); sillogismo congiuntivo, quello in cui una delle premesse afferma l'incompatibilità di due predicati: “l'uomo non può essere contemporaneamente mortale e immortale; ma è mortale; quindi l'uomo non è immortale”.

Grammatica

Modo finito del verbo che presenta l'azione verbale in modo soggettivo a differenza dell'indicativo che è il modo tipico dell'oggettività. In italiano il congiuntivo ha quattro tempi: due semplici, presente (che io faccia) e imperfetto (che io facessi), e due composti, passato (che io abbia fatto) e trapassato (che io avessi fatto). Come modo della soggettività, il congiuntivo è atto a esprimere un desiderio (oh, se venisse!), un dubbio (che mi sia sbagliato?), un'esortazione o un comando (e in questo caso sostituisce le terze persone che mancano all'imperativo: venga subito, facciamo questo), un'ipotesi (se tu facessi questo, sbaglieresti) e in generale ogni forma di possibilità, eventualità e incertezza. Gli stessi significati si possono trovare nel congiuntivo latino che può avere valore ottativo (quando esprime un desiderio), dubitativo (quando esprime un dubbio), esortativo (quando esprime un'esortazione o un comando), potenziale (quando esprime una possibilità). Nel congiuntivo latino sono confluiti due diversi modi che altre lingue indeuropee (come il greco) tengono ancora ben distinti: il congiuntivo e l'ottativo. Certe forme di congiuntivo latini come sim (che io sia), velim (che io voglia) sono sicuramente degli originari ottativi. Si noti anche che potendo esprimere il congiuntivo una volontà, un'intenzione (congiuntivo volitivo), esso è stato in certe lingue utilizzato per esprimere il futuro. Così in latino nella III e IV coniugazione la I persona singolare del congiuntivo presente e del futuro sono identiche: faciem (che io faccia, io farò), audiam (che io oda, io udirò) e anche le altre persone del futuro, facies, faciet, audies, audiet, sono delle originarie forme di congiuntivo con vocalismo ē invece che ā. Anche in greco certe forme di futuro come édomai (io mangerò) sono propriamente dei congiuntivi presenti a vocale breve. Analogamente l'armeno esprime di regola il futuro con il congiuntivo dell'aoristo.

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