contraddittòrio o contradittòrio

Indice

agg. e sm. [sec. XIV; latino tardo contradictoríus].

1) Agg., che contraddice, che contrasta, spesso con valore reciproco: discorsi, atteggiamenti contraddittori; “il contraddittorio concetto di genio privo di gusto” (B. Croce); anche ambiguo, incerto; proposizioni contraddittorie. § In logica matematica, una teoria T è detta contraddittoria quando in essa è possibile derivare una proposizione e la sua negazione. In particolare, un enunciato è contraddittorio quando da esso si può dedurre la sua negazione. Uno dei problemi centrali della ricerca logica dei primi decenni del sec. XX è rappresentato dai tentativi di dimostrare, con metodi che non facciano ricorso a insiemi o strutture infinite, che sistemi di una certa potenza, come per esempio l'aritmetica, sono non contraddittori; tali problemi erano stati impostati e definiti con precisione da D. Hilbert per raggiungere così una definitiva giustificazione delle nozioni di infinito usate nella matematica classica. L'impossibilità di realizzare un simile progetto fu tuttavia dimostrata da K. Gödel: non è possibile giustificare i principi infinitari su cui si basa l'aritmetica senza presupporli almeno in parte nella giustificazione stessa.

2) Sm., pubblica discussione tra due persone che affermano, difendendole, idee contrastanti. In base al Codice di Procedura Civile, “il giudice, salvo che la legge non disponga altrimenti, non può statuire su alcuna domanda se la parte contro la quale è proposta non è stata regolarmente citata e non è comparsa”. Lo stesso principio vale anche nei confronti di più parti.

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