corrènte (geologia)

Corrente di torbida o di torbidità. Flusso di materiale solido trasportato in sospensione in ambiente subacqueo per rottura delle condizioni di equilibrio dei sedimenti sciolti accumulatisi nell'ambito di un pendio deposizionale (scarpata continentale o delta, sia marino sia lacustre). Tali correnti hanno notevole importanza nel processo di formazione di sedimenti in ambiente subacqueo. Le condizioni di equilibrio possono essere turbate dal superamento dell'angolo limite di attrito interno o da fenomeni accidentali come scosse sismiche o movimenti tettonici. Si genera in tal modo uno smottamento subacqueo che mette in movimento una notevole massa di sedimenti incoerenti, la quale si arricchisce via via in acqua acquisendo fluidità e, sotto l'azione della forza di gravità, inizia un movimento veloce di discesa con elevata capacità di trasporto e con una certa azione erosiva sul fondo. Quando la massa raggiunge la base del pendio perde in velocità e si inizia un processo di deposizione a partire dagli elementi di dimensioni maggiori e più pesanti. Il deposito che ne deriva costituisce un singolo strato, nel quale gli elementi clastici sono disposti in modo che i più grossolani sono nella parte bassa e i più fini in quella alta e che pertanto viene denominato strato gradato; i sedimenti e le rocce dovuti a rideposito per corrente di torbida si dicono torbiditi. § Correnti magmatiche subcrostali. Ipotetici flussi di materia entro il mantello terrestre, possibili per la grande plasticità delle rocce ivi presenti, sottoposte, in condizioni di altissime pressioni e di elevate temperature, a circolazioni rotatorie di tipo convettivo, come quella di un liquido riscaldato in un recipiente. Mentre nei liquidi il movimento di convezione è molto rapido, nelle masse notevolmente viscose del mantello la velocità di queste correnti sarebbe lentissima e valutabile solo nella durata dei periodi geologici; in base ai risultati di complessi calcoli vari studiosi ipotizzano velocità massime delle correnti subcrostali dell'ordine dei 10 cm l'anno. Per quanto piccolo possa sembrare l'ordine di grandezza di questa velocità, il suo manifestarsi per intervalli lunghissimi produce, secondo i sostenitori di questa ipotesi, effetti grandiosi, tenuto conto delle enormi masse implicate e dell'energia cinetica trasmessa dalle correnti per attrito alla soprastante crosta terrestre. Lo spostamento delle masse continentali (deriva) sarebbe appunto l'effetto più evidente del trascinamento indotto dal movimento orizzontale delle correnti magmatiche nel tratto superiore del percorso ad andamento subcircolare e a vasto raggio, detto cella o cellula convettiva, mentre ai movimenti lungo i tratti discendenti e ascendenti della cella sarebbero da imputare lo sprofondamento dei bacini geosinclinali e il sollevamento delle dorsali medio-oceaniche. La spiegazione della dinamica della crosta terrestre per effetto di queste correnti ha trovato sempre maggiori prove e sostenitori, sebbene non vi sia accordo sulle cause all'origine.

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