costruttivismo (movimento artistico)

Indice

Descrizione generale

sm. [sec. XX; da costruttivo]. Movimento artistico d'avanguardia sorto in Russia intorno al 1913 e sviluppatosi dopo la rivoluzione del 1917; oltre alle arti figurative, ha interessato la letteratura, la musica e il teatro, continuando a influenzare l'arte del sec. XX anche dopo il suo esaurimento. I presupposti teorici del costruttivismo furono analoghi a quelli dei movimenti contemporanei, in particolare come il futurismo il costruttivismo rigettò l'arte borghese, individuando nel nuovo contesto politico-sociale aperto dalla rivoluzione bolscevica la possibilità reale di costruire una nuova arte, spezzando l'isolamento di questa dalle masse. Dopo un lungo periodo di intensa sperimentazione, che solo in alcuni casi andrà oltre la fase di progettazione, si creò nel movimento una scissione tra una tendenza "formalista", rappresentata tra gli altri da Ladovskj, Leonidov, e una tendenza "produttivista", guidata da Tatlin e Ginzburg. Gli anni di maggiore sviluppo del costruttivismo furono quelli del “comunismo di guerra” (1920-25); il suo esaurirsi coincise con la progettazione dei “modi socialisti di vita” (primi anni Trenta), fine questo strettamente collegato alla successiva tendenza del “realismo socialista”. La spinta ideale del movimento fu fiaccata poi, oltre che dal mutamento della politica culturale del regime, anche dai problemi concreti connessi all'arretratezza tecnologica del Paese, che ostacolava il progetto di un nuovo linguaggio artistico legato alle risorse della meccanica industriale. Per le arti figurative, il movimento fece capo a Tatlin che, proveniente dalle file dei primitivisti e dei cubisti, nel 1913 eseguì la sua prima “costruzione” astratta in rilievo con la quale intendeva affermare l'assoluta libertà creativa dell'artista. Il costruttivismo, la cui poetica era di ridurre ogni forma artistica a designazioni geometriche non figurative di spazio e di movimento, fu insegnato nel 1919 all'Accademia di Belle Arti di Mosca dallo stesso Tatlin. Nella letteratura, il costruttivismo riprendeva i motivi del futurismo ed esaltava la ricostruzione socialista; fece capo a Kornelij Želinskij e a Ilja Selvinskij ed ebbe tra i suoi aderenti musicisti e letterati (E. Bagrickij, V. A. Lugovskoj, Vera Inber ecc.). In campo teatrale vi aderirono i registi V. Mejerchold, A. Tairov, E. Vachtangov e, tra gli scenografi, A. Ekster, L. Popova, V. Stepanova, A. Vesnin, I. M. Rabinovič. Comuni ai tre momenti successivi del costruttivismo teatrale (artistico, tecnicistico, realistico) sono lo sfruttamento totale dell'area scenica a tutti i livelli e la costruzione della scena mediante portanti (tubi, armature, piattaforme) che, denunciando la propria materia (legno, ferro, stoffa) si fanno simbolo della nuova realtà tecnologica. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 228-230" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 228-230" Il costruttivismo si manifestò come una delle espressioni più mature tra le varie avanguardie architettoniche russe degli anni 1920-30 e quella anche più legata alle ricerche poetico-linguistiche (circoli linguistici di Leningrado e Mosca), pittoriche (Malevič e il suprematismo), teatrali e cinematografiche (Ejzenštejn, D. Vertov, ecc.). Il terreno storico-sociale del costruttivismo è lo stesso su cui si cimenta Majakovskij, che individua nella realizzazione della rivoluzione proletaria il fine della nuova avanguardia, libera dalle remore borghesi. Le ricerche degli architetti costruttivisti sovietici investono diversi campi: dalla progettazione urbanistica, fino alle ricerche formali sugli oggetti di uso comune, dai centri sociali urbani all'architettura industriale, dai problemi della residenza fino a quelli dell'architettura rappresentativa e monumentale, dalla decorazione urbana alla pura ricerca formale.

Urbanistica

Sono stati individuati quattro modelli di sviluppo fondamentali del costruttivismo (May): disurbanistico lineare (case isolate su pilotis lungo direttrici di traffico verso i kolchoz agricoli); disurbanistico sparso (insieme di unità residenziali isolate distribuite nel territorio); lineare a nastro (organizzazione in parallelo di fasce a diversa destinazione poste tra nuclei produttivi primari con rapporti lungo sezioni trasversali); nucleare della città satellite. Nel 1929 fu fondata da Ladovskj (tendenza formalista) la prima associazione di architetti urbanisti (ARU) con i seguenti principi: costante visione d'insieme della città, repertorio morfologico, composizione dello spazio urbano secondo leggi specifiche di una città socialista, uso di strumenti cinematografici nelle analisi dei fenomeni urbani. Il contrasto fra “urbanisti” e “disurbanisti” si palesa invece nella tendenza produttivista. Tra i primi, Sabsovk propone un'urbanizzazione basata su grandi “comuni” di abitazione che formano città di 40-50.000 abitanti; tra i secondi Ochitovič e il gruppo “SA” (Sovremennaja Architektura), Ginzburg e Pasternak propugnano un'urbanizzazione delle residenze col potenziamento delle infrastrutture e dei servizi: dimensione territoriale in entrambe le proposte. Del gruppo “SA” sono i progetti di Mosca e Magnitogorsk (schema a nastro); di Ladovskj-Ginzburg è il progetto di “città verde”, Bersc, intesa come sistema atto a prevenire le malattie della città tradizionale e anche come esigenza di godimento della natura da parte del cittadino. Di Ginzburg è inoltre lo studio per la pianificazione della costa meridionale della Crimea. Lo “schema a nastro” è elaborato da Leonidov nella proposta per Magnitogorsk (1930): reticolo a maglie quadrate che creano un sistema di caselle in cui si costruisce.

Per l'arte

A. H. Barr, Cubism and Abstract Art, Museum of Modern Art, New York, 1936; M. Brion, L'art abstrait, Parigi, 1956; R. Massat, Pevsner et le constructivisme, caractère, Parigi, 1956; B. Dorival, Antoine Pevsner, Parigi, 1965; G. Richey, Constructivism, Origin and Evolution, New York, 1967; L. P. Finizio, Astrattismo costruttivo, Bari, 1990.

Per la letteratura

G. Vaccarino, Scienza e semantica costruttivista, Milano, 1988.

Per l'architettura e l'urbanistica

C. Gray, Pionieri dell'arte in Russia, Milano, 1964; A. Kopp, Ville et Révolution, Parigi, 1967; V. Quilici, L'architettura del costruttivismo, Bari, 1969; N. A. Milijutin, Socgorod, Milano, 1971; M. J. Ginzburg, Saggi sull'architettura costruttivista, Milano, 1977.

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