crivèllo

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sm. [sec. XIV; latino tardo crivellum, dim. del classico cribrum, setaccio].

1) Apparecchio usato per selezionare materiale incoerente in base alla granulometria. Il tipo più semplice, a funzionamento manuale, è costituito da una piastra forata applicata su un telaio di forma circolare o rettangolare a bordi rialzati: la larghezza dei fori determina la separazione degli elementi. Modelli a funzionamento meccanico sono: i crivelli vibranti, costituiti da più telai sovrapposti con piastre a fori progressivamente più stretti e animati da moto vibratorio rettilineo; i crivelli rotativi, costituiti da un cilindro rotante in lamiera, leggermente inclinato, sulla cui superficie sono praticati fori di diametro crescente nel senso di avanzamento del materiale, che si raccoglie al di sotto del cilindro secondo la pezzatura.

2) In matematica, crivello di Eratostene, tavola e criterio per la rapida determinazione dei numeri primi che precedono un numero assegnato. Nella tavola vengono segnati tutti i numeri che precedono quello dato; successivamente si cancellano tutti quelli divisibili per due (cioè quelli pari). Per fare ciò, ci si può spostare nella tavola, a partire dal numero 2, di due posti in due posti e cancellare i numeri che si ottengono. Successivamente, spostandosi, a partire dal numero 3, di tre posti in tre posti, si cancellano i numeri divisibili per 3. È inutile poi cancellare i numeri divisibili per 4; essi sono stati infatti già cancellati perché sono divisibili per 2. In generale è quindi inutile cancellare i numeri divisibili per un numero già cancellato. Si cancellano quindi i numeri divisibili per 5, poi quelli divisibili per 7, per 11 e così via. Resteranno alla fine solo i numeri primi cercati.

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