dòrso

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sm. [sec. XIII; dal latino dorsum].

1) In anatomia, parte posteriore del tronco del corpo umano, delimitata superiormente dalla nuca, inferiormente dai lombi, lateralmente dalle regioni scapolare e costale. Nella linea mediana si trova la colonna vertebrale, posta in evidenza dai processi spinosi delle vertebre; comunemente, la schiena: portare qualche cosa sul dorso; piegare il dorso, inchinarsi; fig., piegarsi alla volontà altrui; spianare il dorso a qualcuno, bastonarlo; volgere, mostrare il dorso, fuggire. Negli animali, e specialmente in quelli da soma, la parte superiore del tronco; a dorso di, sulla schiena di: procedere a dorso di mulo.

2) Per estensione, la parte di un abito che copre la schiena: il dorso della giacca; la parte superiore o posteriore di organi, membra, oggetti, ecc.: il dorso di un muretto, dorso della mano;dorso di una lama, la parte opposta al taglio; dorso di un libro, la costa del blocco del libro, composta dai bordi, legati fra loro, delle segnature e quindi anche la zona della rilegatura corrispondente, su cui si stampano generalmente il titolo del libro e i nomi dell'autore e dell'editore; la parte più elevata e tondeggiante di un rilievo montuoso, che divide i due versanti opposti: il dorso dell'Appennino toscano.In botanica, dorso o faccia dorsale di un organo o di un organismo vegetale avente forma più o meno appiattita e a struttura dorsoventrale, la faccia che guarda in direzione opposta a quella rivolta verso un certo asse di riferimento. Nelle foglie corrisponde alla pagina inferiore.

3) Nome comune del crawl sul dorso, la nuotata più diffusa ed efficace in posizione supina. La posizione di nuoto è orizzontale, il capo in linea col corpo; la respirazione è libera: normalmente si inspira durante la spinta di un arto superiore e si espira durante la spinta dell'altro. Il rapporto più conveniente tra il ritmo di azione delle gambe e quello delle braccia è 6-2. Nel nuoto agonistico si disputano gare di dorso sui 100 e 200 metri.