dardo

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sm. [sec. XIII; francese dard].

1) Arma bianca da lancio, simile alla freccia ma più grossa e pesante, munita di alette di coda e di punta di ferro a due tagli. Contrariamente alla freccia, il dardo veniva lanciato a mano ed era talvolta provvisto di una punta a gabbia, atta a contenere pece o resina incendiata (dardo incendiario).

2) Per estensione, tutto ciò che punge, anche fig.: lanciar dardi, dire motti sarcastici; i dardi di Giove, i fulmini; i dardi del sole, i raggi infuocati; dardo di Cupido, freccia d'amore, lanciata, secondo il mito, da Cupido.

3) Parte ricurva e acuminata dell'amo da pesca.

4) Parte interna molto luminosa della fiamma prodotta da un cannello ossiacetilenico.

5) Ramo fruttifero di dimensioni molto ridotte, che termina con una gemma apicale a frutto: è tipico dei meli e dei peri.

6) In zoologia, stiletto di natura calcarea presente in alcuni gasteropodi in rapporto con gli organi copulatori. All'inizio della copulazione viene confitto nella cute dell'altro individuo in prossimità dell'orificio genitale provocando l'eccitazione sessuale.

7) Nella falegnameria, particolare tipo di incastro per la giunzione di pezzi con un'intestatura a profilo di linea spezzata (zig zag).