decentraménto

Indice

Lessico

sm. [sec. XIX; da decentrare].

1) Atto ed effetto del decentrare. In particolare, processo, in genere pianificato, attraverso il quale si realizza la diffusione su un più vasto contesto dei poteri, o delle loro sedi, tradizionalmente concentrati in zone ristrette del territorio e della società.

2) Nell'ambito dell'organizzazione aziendale, delega di facoltà di decisione, d'iniziativa, di controllo lungo la linea gerarchica.

Diritto

Il decentramento può essere amministrativo o anche urbanistico, e può implicare il concetto di allargamento della partecipazione al potere o rimanere tecnica funzionale all'adeguamento dell'efficienza di istituzioni centralistiche a nuove esigenze e dimensioni. Mediante il decentramento amministrativo, un ente, per esempio pubblico, disloca capillarmente le sue sedi attribuendo ad altri enti le sue competenze (decentramento autarchico, a sua volta divisibile in territoriale, istituzionale, funzionale) oppure articolando il proprio organico (decentramento burocratico, a sua volta divisibile in gerarchico e sostitutivo, o di organizzazione). Può avvenire a livello territoriale (Regioni) o di città (circoscrizioni, aggiunti) delegando funzioni attive e consultive dopo quelle, per esempio, di stato civile, anagrafe, ecc. Secondo l'art. 5 della Costituzione, la Repubblica italiana attua, nei servizi che dipendono dallo Stato, il più ampio decentramento amministrativo e adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Urbanistica

Il decentramento urbanistico è uno dei modelli di “espansione guidata”, spesso di ristretto ambito territoriale, essendo adottato per risolvere i problemi di congestione delle città giunte al limite funzionale di espansione secondo i modelli tradizionali, soprattutto nel secondo dopoguerra dopo le istanze dell'urbanistica “moderna”. L'altro modello fondamentale di decentramento è quello dell'espansione secondo direttrici privilegiate (per esempio, modello lineare) mediante controllo delle infrastrutture e della gestione del suolo. Oggi il decentramento, come l'espansione, trova un più vasto quadro di riferimento nell'approccio globale alla struttura territoriale della “rete urbana”, già configurata nelle regioni più dense da conurbazioni e sistemi metropolitani comprendenti più centri con sviluppo coordinato. In questo senso vanno interpretati fenomeni come la controurbanizzazione o la deconcentrazione industriale, causati dal venire meno delle economie di agglomerazione che, nella prima fase dello sviluppo, avevano caratterizzato le grandi città, cresciute in particolare presso giacimenti minerari o nodi di comunicazione (porti, stazioni ferroviarie): fattori oggi divenuti assai meno vincolanti per l'aumentata mobilità delle merci e delle persone, legata al trasporto su gomma e tale da favorire modelli diffusivi di insediamento residenziale, produttivo e terziario.

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