decorticazióne

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sf. [sec. XIX; da decorticare].

1) In botanica, processo naturale di caduta di porzioni della scorza dal fusto delle piante legnose; dipende dalla costituzione del fellogeno, per cui si può svolgere in modo differente secondo la specie: a strisce longitudinali (vite a squame (platano, melo), a strisce trasversali (betulla, ciliegio).

2) In arboricoltura, pratica volta a eliminare le uova, le larve e gli insetti presenti nella corteccia degli alberi da frutto; consiste nello strofinare energicamente il tronco e i rami con uno speciale guanto di tela rivestita di maglia di ferro fortemente abrasiva (guanto Sabaté), asportandone il periderma. Decorticazione anulare, asportazione di un anello di corteccia eseguito sui rami fruttiferi per rallentare il flusso discendente della linfa, allo scopo di aumentare il numero delle gemme fruttifere e di stimolare l'ingrossamento dei frutti nella parte soprastante. Particolari decorticazioni si praticano nell'eseguire talee e margotte e negli innesti; la decorticazione eseguita al colletto delle piante forestali dicesi più propriamente cercinatura.

3) In chirurgia, asportazione di parte o di tutto il rivestimento di una struttura o di un organo. Decorticazione pleuro-polmonare o operazione di Delorme, rimozione della pleura per consentire l'espansione polmonare; decorticazione renale o operazione di Edebohls, scapsulamento del rene; decorticazione del cuore o pericardiectomia; decorticazione del testicolo, intervento chirurgico, ora abbandonato, nell'idrocele e nell'ematocele inveterati; decorticazione arteriosa, simpaticectomia arteriosa. In patologia si definisce sindrome da decorticazione una malattia caratterizzata da lieve ipertono muscolare, accompagnata da alterazioni della sensibilità e della termoregolazione, che insorge come conseguenza di gravissimi traumi cranici che provocano lesioni della sostanza bianca cerebrale.

4) Nella tecnologia alimentare, trattamento adottato nell'industria olearia per allontanare dai semi oleosi (arachidi, girasole, soia) i tegumenti di rivestimento. La decorticazione viene in genere realizzata da macchine costituite da cilindri o dischi scanalati che, rotando in senso inverso, esercitano una leggera azione abrasiva; per ventilazione vengono poi allontanati i gusci e i tegumenti. Per alcuni semi (girasole, cartamo) la decorticazione viene oggi realizzata tramite l'immissione di azoto sotto pressione in un recipiente ermetico contenente i semi: un brusco abbassamento della pressione provoca la rottura del tegumento. Per il cotone l'operazione viene realizzata tramite le delinteratrici che con due tagli successivi privano il seme delle fibre, i rompitori a coltelli provvedono quindi alla sua decorticazione.

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