deformazióne (lessico)

sf. [sec. XIV; da deformare]. Atto ed effetto del deformare, anche nel senso fig. del verbo: deformazione del cranio; deformazione colpevole della verità;deformazione professionale, trasformazione interiore, modificazione del naturale modo di pensare e di agire di una persona, dovuta al continuo ricorrere degli stessi gesti e atteggiamenti mentali nell'esercizio della sua professione. Con accezioni specifiche, specialmente nel linguaggio tecnico e scientifico: A) in meccanica, variazione, temporanea o permanente, che subisce la forma di un corpo per effetto di una causa qualsiasi (quando è determinata da una variazione di temperatura, si dice, più specificamente, dilatazione) che si manifesta attraverso la variazione delle distanze originarie tra i punti del corpo e la variazione degli angoli formati da rette e piani in esso contenuti; vedi deformazione (meccanica). B) Deformazione nucleare, deviazione dalla forma sferica del nucleo prevista dal modello a shell. C) In televisione, anomalia nella riproduzione di un'immagine dovuta a imperfetto funzionamento o messa a punto degli organi per il comando della deflessione. D) Nella tecnica fotografica, alterazione delle forme di un'immagine fotografica rispetto all'originale; vedi deformazione (fotografia). E) In geologia, cambiamento di forma di un complesso roccioso in seguito all'azione di una pressione orientata; vedi deformazione (geologia). F) In etnologia, alterazione artificiale di alcune parti del corpo praticata da popoli primitivi a scopo estetico o rituale; vedi deformazione (etnologia).

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