digamma

sm. [sec. XVI; dal greco dígamma, propr. doppio gamma, con riferimento alla forma maiuscola di tale lettera]. Sesta lettera degli antichi alfabeti greci. Nella fase più antica doveva avere il valore di u semivocale, ma successivamente si è spirantizzato prendendo il valore fonetico di v. Già in greco antico il digamma tende a scomparire, in alcuni dialetti prima che in altri (ionico, attico e in alcuni dialetti doriciorientali: Cos, Tera, Rodi), mentre in laconico, beotico, cretese e ciprio si conserva più a lungo (è ancora mantenuto nell'odierno dialetto greco zaconico che è la continuazione del laconico). Un'ampia documentazione epigrafica permette di seguire cronologicamente la progressiva eliminazione di questo segno nei diversi dialetti e nelle diverse condizioni. Da questo segno dell'alfabeto greco è derivata la lettera F (f) dell'alfabeto latino.

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