distomatòsi

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sf. [sec. XIX; dal greco dístomos, a due bocche]. Malattia causata nell'uomo e in animali domestici e selvatici da infestazione di Elminti (per esempio, Clonorchis sinensis, Fasciola hepatica, Distoma heterophyes, Paragonimus westermanni).

Medicina

Le distomatosi nell'uomo possono essere classificate, secondo la loro localizzazione, in bucco-faringea, epatica, intestinale, polmonare, ecc. La distomatosi bucco-faringea è provocata dalla Fasciola hepatica che si localizza nel primo tratto del tubo digerente: è endemica in Siria e insorge dopo l'ingestione di fegato di capretto infetto, con disfagia, disfonia, edema del faringe, dispnea e ronzii d'orecchio. Per la terapia si impiegano emetici per bocca e gargarismi alcolici. La distomatosi epatica è causata da vari Distomidi. Durante la fase di invasione le larve danneggiano il parenchima epatico, del quale si nutrono. Dopo una o due settimane dalla penetrazione del verme, si ha epatite con febbre, subittero, epatomegalia, dolori all'ipocondrio destro. Si possono associare orticaria e crisi asmatiche. Successivamente l'elminta si localizza a livello della colecisti e dei dotti biliari dando origine a colangite e cirrosi biliare: è diffusa in Estremo Oriente e si manifesta in seguito a ingestione di pesce crudo o poco cotto. La terapia si avvale essenzialmente dell'uso della 2-diidroemetina. Può essere efficace anche la clorochina. La distomatosi intestinale, provocata in genere da Distoma heterophyes, si manifesta con diarrea cronica, disturbi renali e cardiaci. La terapia è a base di antielmintici. La distomatosi polmonare o emottisi parassitaria, causata dal Paragonimus westermanni, è diffusa in Estremo Oriente, mentre casi isolati si sono verificati anche negli Stati Uniti e Brasile. L'infezione avviene con l'ingestione di crostacei parassitati. Nell'uomo e in altri animali domestici e selvatici, il verme adulto si localizza a livello bronchiale e le uova vengono eliminate con l'espettorato. La sintomatologia è simile a quella di una bronchite cronica con bronchiectasie che porta a insufficienza respiratoria e cuore polmonare. Si possono avere localizzazioni atipiche a livello sottocutaneo, muscolare e talora cerebrale. Viene curata con il biotonolo e il praziquantel.

Veterinaria

Negli animali la distomatosi è causata dai trematodiFasciola hepatica, Fasciola gigantica, ecc. Ospiti intermedi di questi parassiti sono i Molluschi Gasteropodi acquatici, mentre ospiti definitivi sono bovini, ovini, cervi, conigli, ecc. I parassiti sessualmente maturi che si trovano nei dotti biliari emettono uova che arrivano al duodeno fuoriuscendone con le feci. Le uova, in ambiente umido e palustre, si schiudono liberando embrioni ciliati (miracidi) i quali si trasferiscono nell'ospite intermedio trasformandosi in sporocisti. Le sporocisti producono le redie dalle quali si generano le cercarie che abbandonano l'ospite intermedio raggiungendo l'ambiente esterno: qui si trasformano in metacercarie. Gli ospiti definitivi si infestano ingerendo foraggi inquinati da metacercarie che, una volta giunte nell'intestino dell'animale, liberano giovani distomi i quali, perforando le pareti intestinali, penetrano nel fegato provocando un'epatite traumatica che si trasforma in angiocolite cronica allorché vengono invasi i dotti biliari. Le lesioni a carico del fegato provocate dai parassiti producono anemia, dimagramento, talvolta itterizia ed eccezionalmente la morte. È opportuno cospargere i pascoli infestati con calciocianammide; evitare i pascoli autunnali in luoghi umidi, irrigati o paludosi e l'uso di foraggi provenienti da tali località; bonificare e prosciugare i pascoli (la malattia infatti non esiste nei luoghi asciutti). La terapia si effettua con cloroderivati degli idrocarburi ed estratti eterei di felce maschio.

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