disturbo

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sm. [sec. XIV; da disturbare].

1) Il disturbare o il disturbarsi; l'incomodo, il contrattempo che ne deriva; nella loc. togliere il disturbo, a indicare l'intenzione di congedarsi da qualcuno. In particolare, in diritto, sono reati contravvenzionali il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone o il disturbo alle persone: il primo consiste in schiamazzi, rumori o abuso di strumenti sonori e segnalazioni acustiche, ovvero nel suscitare strepiti di animali; il secondo è commesso da chi in luogo pubblico o aperto al pubblico o col telefono reca disturbo ad altri per semplice petulanza o per altro biasimevole motivo.

2) Lieve indisposizione, disfunzione organica di poco conto: è pieno di acciacchi e di disturbi.

3) In geologia, dislocazione o deformazione locale in un corpo roccioso dovuta a cause di varia natura.

4) Nelle telecomunicazioni, fenomeno acustico, elettrico, magnetico, che diminuisce l'intelligibilità, o più in generale il contenuto di informazione, dei segnali trasmessi. Nella teoria dei segnali vengono spesso indicati con il termine rumore e sono caratterizzati da una larghezza di banda e da un contenuto spettrale. I principali tipi di disturbo sono i disturbi induttivi, caratteristici delle linee telefoniche, dovuti ad accoppiamenti indesiderati, i disturbi dovuti a diafonia, a eco, a evanescenza, ecc. I disturbi parassiti sono invece quelli causati da fenomeni atmosferici o dalla vicinanza di impianti elettrici. I primi sono dovuti prevalentemente, nel caso delle radiocomunicazioni, a induzione sull'antenna di scariche elettriche atmosferiche (uragani, fulmini, aurore boreali, tempeste magnetiche) e si traducono, nel trasduttore finale, in soffi, colpi, crepitii e altri rumori simili a segnali. Si provvede alla riduzione di tali disturbi mediante dispositivi di eliminazione o attenuazione del rumore, ossia schermatura dell'antenna e filtri applicati ai radioricevitori. I disturbi dovuti alla vicinanza delle antenne di ricezione a impianti elettrici, che inducono sull'antenna segnali di frequenza pari o multipla della frequenza della rete alimentata dall'impianto, possono essere ridotti mediante distanziamento fra gli alimentatori di linee per trasporto di energia, equilibramento delle linee trifasi, eliminazione delle componenti armoniche della tensione di rete.