dittòngo

sm. (pl. -ghi) [sec. XVI; dal greco díphthongos, tramite il latino diphthongus]. Gruppo fonetico formato da una vocale e da una semivocale che vengono pronunciate in una sola emissione di voce. Se la vocale precede la semivocale il dittongo si dice discendente come ai, ei, oi in laico, Eneide, eroico; au, eu in causa, feudo. Quando la vocale segue invece la semivocale il dittongo si dice ascendente come ia, ie, io in pianta, piede, piove; ua, uo in guado, buono. Si noti che i dittonghi, per la loro stessa natura, formano sempre un'unica sillaba, e pertanto parole come laico, causa, pianta, buono sono bisillabi, non trisillabi. Il sistema fonetico indeuropeo era piuttosto ricco di dittonghi soprattutto discendenti. Ma nell'evoluzione delle singole lingue vediamo una tendenza alla monottongazione dei dittonghi. Così il latino arcaico presenta ancora certi dittonghi che in latino classico appaiono monottongati; il latino volgare ha ulteriormente sviluppato questo processo di monottongazione.

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