dolina

sf. [dallo slavo dolina, da dol, valle]. Depressione imbutiforme del suolo sviluppantesi su aree subpianeggianti, a substrato calcareo: è elemento tipico del paesaggio carsico. Talora ospita un laghetto temporaneo, ma più spesso presenta sul fondo un inghiottitoio, attraverso il quale defluiscono le acque meteoriche. Ha pianta generalmente subcircolare con diametro da qualche decina a qualche centinaio di metri, e fondo preferenzialmente piatto e sovente coperto da terra rossa. Forma più variabile presenta il suo profilo trasversale, il che consente di distinguere doline a piatto, a ciotola, a calice, a imbuto, ecc. Per progressivo allargamento, due o più doline contigue possono fondersi dando origine a un'unica depressione (uvala o avvallamento carsico). L'origine delle doline è, nella maggior parte dei casi, connessa ai processi di dissoluzione superficiale delle rocce (calcari, gessi); possono talora formarsi anche per progressivo avvallamento del suolo a seguito del cedimento di volte di grotte di corrosione sotterranea (doline di cedimento) o per improvviso crollo delle medesime (doline di sprofondamento); eccezionalmente possono rappresentare il residuo del fondo di antiche cavità sotterranee messo a giorno per progressivo smantellamento della volta (doline di reliquato).

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