dottóre

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sm. (f. -essa) [sec. XIII; dal latino doctor-ōris, insegnante].

1) Persona di grande cultura che per profondità e vastità di conoscenze è atta a insegnare: “Aveva non solo notizie de' dottori moderni, ma di tutti gli antichi” (Bisticci); fare il dottore, atteggiarsi a persona colta, fare il saccente; dottori della legge, coloro che, nell'antico Stato ebraico, insegnavano e interpretavano la legge giudaica; in particolare, nella Vulgata è riferito ai maestri della legge mosaica (legis doctores) o agli apostoli e agli evangelizzatori del messaggio cristiano: apostoli, prophetae et doctores (I Corinti 12,28-29; Atti 13,1).

2) Titolo accademico che si consegue mediante l'esame di laurea, a conclusione degli studi universitari. È la continuazione, in termini assai scaduti, del massimo titolo accademico degli Studia o Università medievali, quello cioè che immetteva di pieno diritto nell'insegnamento universitario della teologia, del diritto civile e canonico, delle arti liberali e della medicina, oltre che nell'esercizio di una professione liberale. La dignità dottorale comportava immunità e privilegi e il diritto di entrare a far parte di un collegio od ordine professionale (giudici, causidici, fisici, ecc.). Attualmente tale titolo non abilita direttamente all'insegnamento o all'esercizio di una professione che, in Italia, sono subordinati a un successivo esame di Stato. Il titolo è tuttavia giuridicamente protetto (Codice Penale, art. 498).

3) Nel linguaggio comune, medico: il malato chiamò il dottore.

4) Maschera della Commedia dell'Arte. Suo predecessore può essere considerato il tipo del pedante della letteratura e del teatro; tuttavia nella Commedia dell'Arte l'introduzione della maschera fu causata dalla necessità di dare un compagno al primo Vecchio, così come era stato fatto per gli Zanni, arricchendo i canovacci. Il dottore poteva avere una parte qualunque: padre, rivale, consigliere. Il suo primo nome fu Graziano, poi se ne aggiunsero altri fino a quello bolognese, e celeberrimo, di Balanzon. Il costume era l'abito dottorale nero, ma il largo collare bianco si prestava a esagerazioni comiche, così come il linguaggio, miscuglio di latino maccheronico e di dialetto bolognese, infiorato di motti, proverbi e strafalcioni. § Dottore della Chiesa, titolo conferito dal papa o da un concilio ecumenico a personalità della Chiesa cattolica che si siano distinte per ortodossia di fede, santità di vita e particolare eminenza di dottrina. I principali dottori della Chiesa sono: Ambrogio, Girolamo, Agostino, Gregorio I, Atanasio, Basilio, Gregorio Nazianzeno, Giovanni Crisostomo, Leone I, Ilario di Poitiers, Pietro Crisologo, Cirillo di Alessandria, Cirillo di Gerusalemme, Giovanni Damasceno, Anselmo, Isidoro di Siviglia, Beda, Bernardo di Chiaravalle, Pier Damiani, Tommaso d'Aquino, Alfonso de' Liguori, Efrem Siro, Bonaventura, Francesco di Sales, Pietro Canisio, Giovanni della Croce, Roberto Bellarmino, Alberto Magno, Antonio di Padova. Sono dottori della Chiesa anche due sante: Caterina da Siena e Teresa d'Ávila.

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