drive

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s. inglese (propr. spinta) usato in italiano come sm.

1) Nel tennis, il colpo diritto. Nel golf, il tiro molto lungo dalla piazzola di partenza.

2) In psicologia, il termine, tradotto a volte con “impulso”, “pulsione” o “spinta”, viene utilizzato abitualmente per indicare un'ipotetica alterazione dello stato di equilibrio interno, che fa sì che l'organismo diventi particolarmente sensibile a determinati stimoli e orienti il proprio comportamento in modo da poter ristabilire l'equilibrio perduto. In questa accezione, abbastanza ampia, il concetto di drive sfuma insensibilmente da un lato con quelli di bisogno e di istinto, dall'altro con quello di motivazione. Si parla di drive primari, o innati, che derivano dalla mancata soddisfazione di bisogni primari (la fame, la sete, il sesso, ecc.), e di drive secondari o acquisiti, originati dalla mancata soddisfazione di bisogni appresi nel corso dell'esperienza passata dell'individuo.

3) In informatica, unità periferica a dischi magnetici con testine di lettura/scrittura e relativi componenti elettronici per la registrazione e il recupero dell'informazione. Il termine viene impiegato anche per le unità che operano su nastri magnetici (in alternativa a tape transport) e sui dischi ottici.

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