elettrovàlvola

sf. [elettro-+valvola]. Valvola, adottata su circuiti percorsi da fluidi il cui funzionamento è controllato elettricamente. Consiste essenzialmente di un elettromagnete con ancora mobile e molla di richiamo, un otturatore azionato dall'ancora mobile e un corpo, entro il quale si muove l'otturatore, internamente forato secondo vari percorsi predisposti per il fluido. Al corpo dell'elettrovalvola fanno capo due o più tubi che convogliano il fluido; l'otturatore si muove in alto e in basso sotto l'azione del campo magnetico creato dall'elettromagnete di cui è dotata la valvola, determinando così l'apertura o la chiusura di una o più vie di passaggio del fluido; si opera in tal modo una regolazione discontinua. Le elettrovalvole sono generalmente di piccole e medie dimensioni (raramente pesano oltre un paio di chilogrammi) e possono perciò agire su circuiti con portate e pressioni modeste (per valori maggiori si usano saracinesche motorizzate e altri dispositivi). Vengono prodotte in grande serie in quanto usate in innumerevoli azionamenti pneumatici e oleodinamici. Le elettrovalvole con cui si opera una regolazione di tipo continuo sono dette più propriamente servovalvole.

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