endocardite

sf. [sec. XIX; da endocardio+-ite]. Infiammazione dell'endocardio conseguente all'azione di agenti infettivi. L'alterazione endoteliale risulta associata a stratificazioni di tipo trombotico; le lesioni più gravi si riscontrano nelle valvole cardiache, solitamente compromesse dal punto di vista funzionale anche dopo la guarigione dalla malattia. L'endocardite batterica acuta è dovuta allo streptococco emolitico, al pneumococco, al gonococco e, raramente, ad altri germi che provengono da un focolaio infettivo situato in altre regioni del corpo. Si può sviluppare su valvole normali. In seguito a endocardite si ha distruzione del tessuto valvolare con deposito trombotico di varia entità. La sintomatologia è soprattutto rappresentata da ipertermia improvvisa con brivido, tachicardia, dolori precordiali, soffi cardiaci. L'endocardite batterica subacuta è causata da varie specie di streptococco, meno spesso da Stafilococco aureus, epidermidis, e da Haemofilus, spesso in un cuore già colpito da precedenti manifestazioni morbose, su valvole già danneggiate. Ha un decorso più insidioso. Ipertermia protratta, dolori articolari, pallore, dimagramento sono i sintomi più comuni. L'endocardite su protesi valvolare colpisce soggetti sottoposti a intervento di sostituzione valvolare aortica o mitralica.

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