enigma o enimma

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Lessico

sm. (pl. -i) [sec. XIV; dal latino aenigma-ătis, risalente al greco áinigma-atos]. Breve componimento in prosa o in versi, o quesito che verte sui problemi del mondo e dell'uomo, il cui significato è intenzionalmente celato dalla forma oscura: proporre, risolvere un enigma; per estensione, espressione ambigua: parlare per enigmi; anche concetto di difficile comprensione; mistero. Fig., persona o cosa misteriosa, difficile da comprendersi: il suo comportamento rimane un enigma per me.

Letteratura

L'enigma ha origini che risalgono probabilmente ai primordi della civiltà. Tracce evidenti del gusto per la composizione e l'indagine enigmatica, non disgiungibile da quello formale per la metafora, l'allegoria, la parabola, ci tramandano tutte le letterature antiche, sia orientali sia classiche, spesso in connessione col mito (Edipo e la Sfinge) e col rituale sacro (oracoli) e le cui soluzioni sono quindi condizione della salvezza di persone o comunità. Le letterature greca (Plutarco, Eraclito, Erodoto) e latina (Virgilio, Cicerone, Apuleio), oltre a testimonianze sporadiche, ci hanno lasciato vere e proprie raccolte di enigmi, come quelle dei greci Cleobulo Lindio e Clearco di Soli e quella latina di Sinfosio (sec. IV-V). Carattere di esercitazione colta e di curiosità letteraria, cui non disdegnarono applicarsi i massimi scrittori, conservò l'enigma durante il Medioevo (Dante, Petrarca) e l'età moderna fino a tempi recentissimi (da Leonardo a Galilei, da Molière a Hugo, dall'Alfieri e dal Monti a Giacosa e Pascarella). Vere e proprie antologie del genere furono pubblicate in Italia e all'estero, come i 95 enigmi del Codex Exoniensis (sec. VIII-IX), le raccolte di Madonna Dafne (Venezia, 1552), dello Straparola, di M. Buonarroti il Giovane, di A. Malatesti (sec. XVI-XVII) e di V. Silvani (Firenze, 1793). Dall'enigma letterario derivano le molteplici forme dell'enigmistica moderna e il popolare indovinello. In particolare, il positivismo del sec. XIX chiamò enigma i problemi irrisolti e irrisolvibili (quali, per esempio, l'origine delle forze elementari del cosmo, il sorgere della vita e della coscienza, la libertà, ecc.); E. Haeckel invece li dichiarò risolti per opera dell'evoluzionismo materialistico.

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