erisipelòide

sm. [sec. XX; da erisipela+-oide]. Dermatite infettiva provocata dall'Erysipelothrix rhusiopathiae, simile all'erisipela dalla quale differisce per l'assenza di febbre e per la tonalità attenuata dell'eritema. In genere l'infezione si verifica attraverso ferite cutanee e dopo circa una settimana si ha la comparsa locale di maculo-papule indurite, sollevate, di colore rosso-violaceo, associate a prurito e bruciore. Solo raramente si ha batteriemia con artrite settica o endocardite infettiva. La diagnosi è clinica e il microrganismo può essere isolato dal materiale prelevato dalla sede di lesione. Il contagio ha luogo in seguito a manipolazione di carni, pesci e crostacei infetti. La terapia si avvale dell'uso della penicillina o dell'eritromicina.

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