esicasmo

sm. [da esicasta]. Metodo di orazione entrato in uso fra i monaci del monte Athos dalla metà del sec. XIV. L'orante guardava fissamente il suo ombelico mentre pregava: “Signore Gesù Cristo, abbiate pietà di me” con insistente costanza fino a quando credeva di vedere la luce di Dio nelle proprie viscere, sicurezza di vittoria nelle battaglie con il demonio. L'esicasmo diede lo spunto a una controversia mistico-teologica sulla natura della luce comunicata da Dio all'anima contemplativa, che alcuni identificavano con la stessa che si era rivelata sul monte Tabor, nella Trasfigurazione di Gesù, tenendola però distinta dall'essenza divina, mentre altri non operavano questa distinzione. L'origine della controversia sembra sia da addebitarsi a una errata interpretazione dei monaci del monte Athos di alcuni passi dell'Opus divinorum Amorum del celebre Simeone il Nuovo Teologo (sec. X-XI).

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