essiccatóio

sm. [sec. XX; da essiccare]. Apparecchiatura con cui si attua la essiccazione. Il termine viene talvolta usato per asciugatoio, per esempio nell'industria tessile. Gli essiccatoi possono essere a riscaldamento diretto o indiretto e il loro funzionamento può essere continuo o discontinuo. L'impiego di un particolare tipo di essiccatoio dipende dalle caratteristiche delle sostanze da trattare, in particolare dalla quantità di acqua che esse contengono. Per solidi in forma di nastro continuo (tessili, carta, ecc.) si usano essiccatoi a cilindri, formati da una batteria di cilindri riscaldati internamente con vapore, sui quali è fatto scorrere il nastro, oppure essiccatoi costituiti da una camera, percorsa da aria calda, in cui scorre il nastro; per solidi in forma granulare si usano generalmente essiccatoi a tamburo, formati da un cilindro inclinato rotante attorno al proprio asse e percorso da aria calda o da fumi. Il materiale viene caricato al punto più alto e scaricato al più basso. Nel caso di solidi che possano deteriorarsi al contatto con fluidi caldi si ricorre a essiccatoi a riscaldamento indiretto, costituiti da un tamburo rotante in una camera di combustione. Esistono anche tipi misti formati da un tamburo incamiciato in cui i gas percorrono dapprima la camicia (scambio indiretto) per poi passare direttamente sul materiale contenuto all'interno. Se i solidi sono abrasivi, il tipo a tamburo non può essere usato perché verrebbe rapidamente danneggiato: si ricorre a essiccatoi verticali a turbina in cui il materiale scende dall'alto su dischi rotanti, quindi per forza centrifuga si muove verso le pareti e di qui discende al disco inferiore, mentre i gas riscaldanti sono costretti a passare tra disco e disco. Per solidi a blocchi (ceramiche, laterizi, ecc.) si usano essiccatoi a camere a funzionamento discontinuo: i prodotti da essiccare sono impilati nelle camere e poi assoggettati al flusso diretto dei gas caldi; in alcuni casi (forni a muffola) si può avere riscaldamento indiretto. Per produzione a ciclo continuo, si ricorre ai tipi a tunnel, nei quali il materiale disposto su carrelli "Per il disegno A vedi il lemma dell'8° volume." "Vedi disegno A vol. IX, pag. 179" o su nastri "Per il disegno B vedi il lemma dell'8° volume." "Vedi disegno B vol. IX, pag. 179" si muove nel tunnel percorso dai gas. Nel caso di solidi in pasta, si ricorre solitamente a essiccatoi ad agitazione a ciclo discontinuo con riscaldamento indiretto. Il tipo orizzontale è formato da un cilindro contenente un agitatore elicoidale, riscaldato a vapore in camicia; il tipo verticale è a forma di pera con agitatore ad ancora. Ambedue trovano particolare impiego per prodotti alimentari. Per solidi in sospensione o soluzione (prodotti alimentari o farmaceutici) si usano essiccatoi costituiti da un cilindro cavo, che ruota alla velocità di 1 o 2 giri al minuto, nel cui interno circola il vapore. Il prodotto da essiccare viene spruzzato sulla parete esterna del cilindro e, mediante opportune spatole, viene raschiato dopo aver percorso un giro; si possono usare anche essiccatoi pneumatici in cui il prodotto viene investito dal gas ad alta velocità, poi separato in un ciclone, o essiccatoi a spruzzo o a polverizzazione "Vedi disegno C vol. IX, pag. 179" , "Per il disegno C vedi il lemma dell'8° volume." costituiti da un involucro cilindrico in cui è inviata la fase liquida sotto pressione attraverso ugelli di atomizzazione e tangenzialmente a questi il gas caldo: il solido in forma granulometrica molto fine si deposita al fondo della camera.

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