evaporatóre

sm. [da evaporare]. Apparato termico nel quale si realizza l'evaporazione di un liquido mediante riscaldamento. Negli evaporatori il liquido viene portato all'ebollizione: ciò avviene a una temperatura tanto più alta quanto maggiore è la pressione mantenuta sul liquido, cosicché può essere conveniente effettuare l'evaporazione in depressione, come nelle macchine frigorifere, in modo da poter operare a bassa temperatura (per esempio per ottenere concentrati alimentari). Le più importanti applicazioni degli evaporatori si hanno nei generatori di vapore (caldaia), nelle macchine frigorifere a ciclo umido, dove l'evaporazione sotto vuoto ha lo scopo di sottrarre calore all'ambiente da raffreddare, nei processi di concentrazione di soluzioni di sostanze alimentari, per la produzione di acqua distillata, ecc. Gli evaporatori usati a tale scopo sono sostanzialmente costituiti da cilindri entro cui sono immersi fasci di tubi orizzontali o verticali "Per gli evaporatori a tubi verticali e orizzontali vedi schemi 1 e 2 al lemma dell'8° volume." "Vedi schemi vol. IX, pag. 261" percorsi da vapore o altro fluido riscaldante e circondati dal fluido da evaporare; in altri tipi di evaporatori si ha la disposizione inversa, ossia il liquido da evaporare scorre entro tubi riscaldati dall'esterno. Nei tipi verticali, che sono i più diffusi, i fasci tubieri attraversano la massa liquida e sono fissati superiormente e inferiormente a due piastre orizzontali forate. Una variante di questi tipi può essere considerato l'evaporatore a tubi lunghi (evaporatore Kestner), dove il corpo cilindrico è molto allungato e il liquido da evaporare si muove all'interno dei tubi verticali, che sono molto numerosi e di piccolo diametro (20÷50 mm) e la cui lunghezza può arrivare a 8÷9 m; la superficie di scambio termico risulta così molto estesa (fino a 800 m²). Il liquido in evaporazione sale a grande velocità lungo i tubi trascinando anche gocce liquide, che però vengono separate in testa da appositi settori elicoidali che agiscono per forza centrifuga imprimendo un movimento rotatorio all'evaporato nella camera superiore. Questi evaporatori sono usati per la concentrazione di liscive nella fabbricazione della soda caustica e lavorano bene con liquidi non viscosi che non lasciano residui solidi. Sempre per concentrazioni di soluzioni saline e zuccherine, o per la preparazione di acqua distillata, si suole a volte mettere in serie più evaporatori a pressioni e quindi a temperature di ebollizione via via decrescenti, riscaldando ciascun evaporatore con l'evaporato che proviene da quello precedente, salvo il primo, riscaldato con vapore vivo: si realizzano così i cosiddetti evaporatori a effetto multiplo. Un altro sistema (termocompressione) consiste nel comprimere con un turbocompressore l'evaporato in uscita e nel riportarlo all'ingresso dell'evaporatore, realizzando i cosiddetti autoevaporatori "Vedi schema vol. IX, pag. 261" , "Per l'autoevaporatore vedi schema 3 al lemma dell'8° volume." che possono considerarsi apparecchi evaporatori e condensatori combinati in modo che il calore di condensazione (ad alta pressione) serva per l'evaporazione (a bassa pressione) con risparmio notevole di energia malgrado il consumo del turbocompressore per far passare l'evaporato al condensatore. Nell'industria alimentare sono spesso usati evaporatori a bolla (vedi anche bolla e concentratore) che, operando sotto vuoto e a bassa temperatura, si prestano per liquidi che non sopportano riscaldamenti elevati. Come evaporatori sono da annoverare anche le semplici vasche evaporatrici a riscaldamento diretto o a intercapedine di vapore o anche a riscaldamento solare.

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