falange

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sf. [sec. XV; dal greco phálanx -angos].

1) Schieramento dell'antica fanteria oplitica greca consistente in una massa di fanti di greve armatura allineati a stretto contatto su un numero vario di file (di solito erano da quattro a sedici). Possente nell'urto frontale, ma poco manovriero, l'ordinamento falangitico subì nel sec. IV a. C. sostanziali modifiche a opera del tebano Epaminonda che introdusse l'ordine obliquo e soprattutto di Filippo II di Macedonia che dotò i fanti di lunghe aste (sarise) per cui anche quelli delle ultime file potevano giungere con la loro arma sulla fronte della schiera formando così uno sbarramento di punte. Ai fianchi, eccellenti reparti di cavalleria avevano il compito di aggirare il nemico. La falange fu determinante nel successo militare dei Macedoni contro i Greci e poi, con Alessandro, contro i Persiani. Per estensione, ogni schiera d'armati.

2) Fig., gruppo numeroso di persone, unito da identità di scopi o di interessi: una falange di tifosi aveva seguito la squadra in trasferta.

3) Nel linguaggio politico, raggruppamento politico e paramilitare. In particolare, Falange, partito spagnolo di ispirazione fascista; per estensione, Falangi, movimento politico e paramilitare libanese.

4) Associazione delle famiglie chiamate a vivere nel falansterio di Ch. Fourier.

5) In anatomia, ciascuna delle ossa articolate fra loro che formano lo scheletro delle dita della mano e del piede; per estensione, anche la relativa parte muscolare. Per ciascun dito si distinguono in: 1a falange, 2a falange o falange mediale o falangina, 3a falange o falange ungueale o falange distale o falangetta; pollice e alluce hanno solo 1a e 3a falange.

Falange di von Mackensen

Formazione dell'armata tedesca che nel maggio 1915, sotto il comando del feldmaresciallo von Mackensen, spezzò in due il fronte russo a Gorlice, con un'avanzata su vasta scala condotta in costante e stretta cooperazione tra fanteria e artiglieria.