Lessico

sf. [sec. XIV; etim. incerta].

1) Nome con cui sono comunemente noti gli Insetti dell'ordine dei Lepidotteri e in particolare i loro stadi adulti. Fig., correr dietro alle farfalle, andare a caccia di farfalle, perdere tempo in cose inutili. Di persona superficiale, volubile: quella donna è una farfalla; ant., angelica farfalla, l'anima umana. Scherzoso, cambiale, citazione in giudizio.

2) Per estensione, a farfalla, in forma di una farfalla ad ali aperte: nodo a farfalla, a quattro capi, con due code e due cocche; cravatta a farfalla (o semplicementefarfalla), cravatta larga e corta, annodata in modo da formare un fiocco. Al pl., tipo di pasta alimentare a forma di farfalla. In particolare, nel linguaggio tecnico, organo o disposizione di elementi che, per la loro conformazione, ricordano l'insetto: A) elemento piano interposto in un tronco di condotto atto a regolare la portata della corrente fluida che attraversa il condotto stesso mediante rotazione comandata da un organo esterno.B) Nei carburatori, valvola discoidale imperniata sul suo diametro, che regola, comandata dal pedale acceleratore, la quantità di miscela detonante in afflusso alle camere di scoppio. C) In aeronautica, coda a farfalla o coda a V, complesso di impennaggi costituito da due semi-impennaggi a forte diedro (l'angolo tra le due superfici si aggira normalmente attorno ai 100°), che assicurano stabilità e controllabilità tanto attorno all'asse trasversale (di beccheggio) quanto a quello verticale (di imbardata). Le parti mobili, destra e sinistra, degli impennaggi a farfalla servono come timone, con rotazioni antisimmetriche, e come equilibratore, con rotazioni simmetriche. Gli impennaggi a farfalla sono abbastanza diffusi in campo aliantistico, mentre sono scarsamente utilizzati su aerei a motore, e sono di efficacia piuttosto limitata a incidenze molto elevate e in vite.D) In marina, navigare a farfalla, navigare con le vele spiegate in parte sulla dritta e in parte sulla sinistra, per sfruttare con la maggior superficie velica possibile il vento quando proviene esattamente da poppa. E) In radiotecnica, circuito oscillatorio a farfalla, vedi butterfly. F) Nelle telecomunicazioni, antenna a farfalla, antenna omnidirezionale nel piano orizzontale impiegata in modo particolare nella banda delle onde metriche (VHF) per equipaggiare stazioni radio ricetrasmittenti di tipo fisso. Deve il suo nome alla disposizione dei conduttori ripiegati da cui è costituita. G) Stile di nuoto che deriva dalla rana e dal crawl. Viene eseguito facendo compiere contemporaneamente a entrambe le braccia il movimento rotatorio compiuto alternativamente nel crawl. Durante la trazione il busto si solleva oltre il pelo dell'acqua; le gambe eseguono il movimento della nuotata a rana.

3) Fuoco d'artificio usato per guarnire le granate: consta di un corpo cilindrico riempito con una composizione che dà effetti colorati diversi e forato lateralmente; i getti fuoriescono curvandosi, così da costituire due sorte di ali, da cui anche il nome colomba dato all'artificio.

Zoologia: suddivisione e morfologia

Le farfalle generalmente vengono suddivise nei sottordini Zeuglotteri, Aglossati, Eterobatmini e Glossati, quest'ultimo comprendente la quasi totalità dei Lepidotteri, per un totale di oltre 150.000 specie, da piccole a grandi dimensioni (all'incirca da 0,2 a 25 cm di apertura alare), distribuite in tutto il mondo ma in prevalenza concentrate nei Paesi caldi. Le farfalle hanno capo libero, con occhi molto grandi e talvolta ocelli; l'apparato boccale è rivolto verso il basso (ipognato) ed è, nella grande maggioranza dei casi (l'eccezione è data dagli Zeuglotteri, che hanno apparato boccale di tipo masticatore), particolarmente adatto alla suzione. Infatti le mandibole sono rudimentali o mancanti; le mascelle hanno il lobo esterno della porzione distale (galea) allungato, mentre quello interno (lacinia) è rudimentale o assente, così come ridotti possono essere i palpi mascellari; scarsamente differenziato è il labbro inferiore, che è munito però di palpi ben sviluppati, costituiti da 1-3 articoli. Le due galee mascellari molto allungate, profondamente solcate e disposte a stretto contatto l'una dell'altra, danno luogo a una formazione tubolare detta tromba, attraverso la quale vengono aspirati i liquidi nutritizi. La tromba, quando non sia usata, può essere mantenuta avvolta sotto il corpo: in tal caso prende il nome di spiritromba. In taluni casi la tromba, breve e appuntita, svolge un'azione di perforazione. Il protorace, solitamente ridotto, è spesso munito di espansioni più o meno cospicue e mobili che prendono il nome di patagi; ben sviluppato il mesotorace, mentre il metatorace ha dimensioni ridotte. Deboli le zampe, con tarsi generalmente costituiti da 5 articoli. Le ali sono membranose e ricoperte di squame variamente conformate e disposte e variamente colorate; le ali anteriori sono più grandi di quelle posteriori, spesso strette e allungatissime o anche molto ridotte, talvolta fornite di tipici prolungamenti: le une e le altre presentano nervature, simili negli Omoneuri, diverse negli Eteroneuri. Questi ultimi possono presentare, in corrispondenza del margine anteriore dell'ala posteriore, un particolare frenulo formato da alcune setole, il quale va ad agganciarsi a una sporgenza situata in corrispondenza del margine posteriore dell'ala anteriore (retinacolo). L'addome è allungato, con gli ultimi segmenti che, in riposo, possono essere invaginati gli uni negli altri ma che, nelle femmine, possono essere estroflessi e fungere da ovopositore. Nei maschi si ha la presenza di un organo copulatore variamente strutturato. Le farfalle presentano un notevole sviluppo del faringe, nonché la presenza di sei tubi malpighiani; numerose sono le formazioni ghiandolari, di cui alcune odorifere, altre salivari. Sul capo, posteriormente agli occhi, hanno una particolare formazione munita di sensilli detta chetosema che funziona come organo dei sensi; l'apparato respiratorio, costituito da un sistema tracheale, comporta 2 stigmi toracici e 7-8 stigmi addominali; l'apparato circolatorio comprende un vaso dorsale ben sviluppato. Nella grandissima maggioranza dei casi i sessi sono separati e presentano generalmente un accentuato dimorfismo; la riproduzione avviene per mezzo di uova di forma tondeggiante od ovale.

Zoologia: la larva

La larva di una farfalla (bruco) è completamente diversa da un adulto, che assumerà l'aspetto definitivo passando, tra l'altro, attraverso una forma immobile di pupa (olometabolia). La larva è cilindriforme, con tegumento poco sclerificato, munita di apparato boccale masticatore, con antenne e zampe toraciche modestamente sviluppate, nonché false zampe addominali (pseudozampe), in numero variabile. La sua superficie esterna, più o meno vivacemente colorata, può essere nuda, oppure irta di peli (talvolta collegati con formazioni ghiandolari secernenti liquidi urticanti), o recare tubercoli o processi spinosi e ramificati. Una volta completato il suo sviluppo, il bruco si appresta alla metamorfosi tessendo un bozzolo di seta più o meno compatto e perfezionato, eventualmente includendovi materiali di natura varia.

Zoologia: la pupa

La pupa di una farfalla è compresa solitamente entro una cuticola continua che la riveste completamente: in tal caso prende il nome di crisalide. La cuticola, tuttavia, può essere non continua o incompleta, o anche mancare del tutto. Allo stadio adulto una farfalla si nutre per lo più di sostanze zuccherine che si trovano nel nettare dei fiori o nel succo dei frutti. Allo stadio larvale, invece, segue regimi alimentari diversi, dalla fitofagia alla predazione su altri insetti. Molte larve si rendono dannosissime attaccando sia le colture, sia materiali animali e vegetali di ogni tipo, dalle derrate alimentari alle stoffe.

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